Renato Bellofiore, candidato sindaco e già primo cittadino di Gioia Tauro dal 2010 al 2014, ha tenuto il suo primo comizio elettorale in piazza dell’Incontro sabato scorso, dopo le due prove di Scarcella e Schiavone, in una piazza ormai stanca e abbastanza vuota.
Ad aprire il comizio ci ha pensato Monica Della Vedova, ex assessore alla cultura durante l’amministrazione Bellofiore e attualmente candidata. «Sono passati 14 anni dalla prima volta che siamo saliti su questo palco – ha detto Della Vedova – Vogliamo costruire una città più civile e abbiamo bisogno di una leadership forte, certa e coraggiosa. Nei quattro anni alla guida della città, abbiamo quasi azzerato il debito e creato un sistema di raccolta differenziata invidiabile».
Prima che prendesse la parola l’avvocato e già commissario straordinario del Consorzio regionale attività produttive, sostenuto dalle due liste civiche Lista Bellofiore e Cittadinanza Democratica, hanno parlato i candidati al consiglio comunale Antonio Oliveri e Rocco Belfiore, presentando le loro proposte per migliorare la vita dei cittadini, secondo le loro competenze e conoscenze.
Infine, Renato Bellofiore è intervenuto con determinazione: «Sono orgoglioso di ricandidarmi perché Gioia Tauro ha bisogno di riorganizzarsi. Vogliamo rivendicare i nostri diritti ed essere fieri della nostra città. Abbiamo molti problemi rimasti irrisolti o peggiorati. Finché il debito pubblico non sarà sanato, il problema persisterà. Durante la nostra amministrazione abbiamo eliminato 22 milioni di debito tagliando spese inutili».
Bellofiore ha poi esposto i punti principali del suo programma elettorale.
«Dobbiamo ripartire con la raccolta differenziata che funzionava fino al 2014 e creare isole ecologiche nei quartieri – ha proseguito nel corso del comizio – Siamo contrari al raddoppio dell’inceneritore, dannoso per la salute e l’ambiente. Ogni volta che c’è un impianto di dubbia utilità, viene realizzato a Gioia Tauro perché la gente non si ribella. La sanità è una priorità: l’ospedale di Gioia Tauro deve tornare operativo con tutti i reparti. Diciamo no al ghetto della Ciambra, vogliamo integrare gli abitanti di quel quartiere nella società cittadina. Un altro punto cruciale è la fermata dei treni ad Alta Velocità. È fondamentale aprire nuovi pozzi, poiché l’acqua è alla base di tutti i debiti. Intendiamo ridurre la Tari e molte altre spese».
Osa un poco quando parla di ospedale, treni e riduzione dei tributi, osa ancora di più quando parla di dialogo con i cittadini, ma lo fa con coraggio e speranza.
Il prossimo fine settimana sarà cruciale: aspettiamo di vedere la risposta dei cittadini alle sue parole.