GIOIA TAURO – Poche ore dopo la pubblicazione del decreto per il riordino della rete ospedaliera, il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio aveva criticato aspramente il comportamento dei commissari alla sanità per non essersi confrontati con la Regione Calabria.
Questa mattina, a quattro giorni dalle prime dichiarazioni, l’attacco sferrato è stato molto più duro, anche perchè il presidente ha bocciato nel merito e non solo contestando il metodo, il decreto sulla nuova rete ospedaliera. “Il decreto assunto dai commissari per il riordino della rete ospedaliera – ha scritto Mario Oliverio – è un provvedimento deciso al di fuori del necessario confronto con la Regione, con i sindaci e le forze sociali. Una disposizione che non considera la tutela e cura della salute dei calabresi. Non possiamo continuare a subire mortificazioni. Non è possibile essere costretti a rivolgersi fuori regione per le prestazioni sanitarie. È necessario interrompere questa spirale negativa che dura da anni e che con il Commissario si è ulteriormente aggravata. I calabresi devono essere rispettati. I Commissari – ha concluso – devono sospendere immediatamente i provvedimenti assunti e come Regione assumeremo ogni iniziativa necessaria a tutela dei cittadini”.
Nella Piana di Gioia Tauro le proteste più accese sono arrivate dal sindaco di Gioia Tauro, Giuseppe Pedà (leggi il comunicato), che ha definito il decreto “una vergogna” e ha annunciato l’istituzione di un comitato permanente in difesa del diritto alla Salute, a cui saranno invitati tutti i sindaci della provincia di Reggio.
Il primo cittadino gioiese ha detto di essere pronto, insieme a primo nucleo formato da politici e amministratori, “a sfidare pacificamente, con le armi della verità e della democrazia, un manipolo di avventurieri venuti in Calabria con l’animo dei colonizzatori”.
“Organizzeremo dappertutto – ha dichiarato Pedà – manifestazioni, comizi di piazza, incontri e dibattiti, coinvolgendo anche la società civile”.