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Varia, il movimento “Faro” incalza: «La Fondazione illustri il piano di rientro per l’edizione 2023»

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Sulle colonne del quotidiano Gazzetta del Sud, nell’edizione di ieri 3 settembre, in un articolo che porta la firma del giornalista Ivan Pugliese si legge che attraverso una nota diramata dalla Fondazione Varia, il presidente Daniele Laface chiarisce la posizione dell’ETS in merito alle richieste di presa visione dei dettagli del bilancio inoltrate dalla minoranza consiliare.

Partendo dalle dichiarazione di Laface – il quale evidenzia come la richiesta della minoranza non fosse relativa al bilancio ma alle voci di spesa nei dettagli, richiesta tra l’altro inviata il 21 agosto, data troppo a ridosso della festa che non ha consentito alla Fondazione di rispondere – il movimento “Faro” si inserisce a gamba tesa e attacca l’ETS.

«Essendo già trascorsi 9 giorni dalla conclusione della festa (considerato che se il bilancio è già stato approvato, a monte, ci deve essere una regolare tenuta ed archiviazione degli atti amministrativi e contabili), ci aspettiamo che a stretto giro venga dato un riscontro puntuale alla richiesta di documenti formulata dai consiglieri comunali in questione – si legge in una nota del movimento “Faro” – Peraltro, sarebbe opportuno da parte della Fondazione Varia illustrare pubblicamente (per esempio pubblicandolo sul sito internet) il piano di rientro del corposo debito relativo all’edizione 2023 e spiegare come sono state utilizzate le entrate incassate per l’edizione 2024, visto che per come emerge dagli atti pubblicati nell’albo pretorio le principali spese risultano essere a carico del bilancio comunale».

Il movimento palmese si sofferma poi sulla gestione contabile della Fondazione in quanto ente iscritto al Runts, Registro unico nazionale del terzo settore.

«Considerato che il bilancio è un rendiconto di cassa nel quale vengono riportate le singole spese/uscite di bilancio per macro aree e per tipologia di spesa in conformità allo schema previsto dal Ministero del Lavoro – si legge nella nota – è bene precisare che per poter effettuare una valutazione completa in merito alla corretta gestione del risorse finanziarie (a maggior ragione quando si tratta di soldi pubblici) è opportuno consentire ai cittadini di prendere visione di tutti gli atti relativi alla rendicontazione (preventivi, contratti, fatture, bonifico ecc.)».

«Di solito una corretta rendicontazione implica la predisposizione di uno schema nel quale per ogni singola spesa vengono riportati i vari step contabili ed amministrativi che consentono di allocare la singola spesa nella macro voce del rendiconto di cassa-
Quindi se il bilancio è stato approvato nei termini di legge (entro il 30 giugno), va da sé che l’attività propedeutica di rendicontazione e archiviazione degli atti relativi alla gestione amministrativa e contabile si sia conclusa prima della redazione e del consequenziale deposito del bilancio», conclude il movimento.

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