È Elly Schlein la nuova segretaria nazionale del Partito Democratico. L’outsider, sovvertendo i pronostici della vigilia e con oltre il 53% dei consensi – del milione e passa di votanti che si sono recati ai seggi allestiti nei gazebo in tutta Italia ed all’estero – ha superato Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna e competitor dato per favorito, che invece si è fermato al 46,2%. Quando ormai il risultato delineato dalle urne è apparso chiaro Schlein ha tenuto, verso la mezzanotte, un breve discorso dal quartier generale romano del comitato “Parte da noi” che ha sostenuto la sua mozione illustrando, ancora una volta, le direttrici della linea politica che intenderà imprimere al PD, spostando il baricentro del partito ancora più a sinistra. “Ce l’abbiamo fatta, abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione. Anche stavolta, non ci hanno visto arrivare. Il Pd è vivo e questo è un mandato a cambiare, con una linea chiara che metta al centro il contrasto alla disuguaglianza e l’emergenza climatica” ha spiegato la trentottenne neosegretaria che ha sottolineato, proprio in merito al cambiamento, che i punti nevralgici saranno “volti, metodo e visione”. La deputata dem ha poi ripercorso le tappe che l’hanno portata sullo scranno più alto del Nazareno a ricoprire il ruolo di prima donna segretaria del partito attraverso una campagna di ascolto e proposte che ha fatto la spola da nord a sud. “Un popolo che si è riunito, finalmente, e ha risposto alla nostra chiamata” ha proseguito parlando di “grande esercizio di democrazia aperto a tutta la società” passando poi a ringraziare sia il segretario uscente, Enrico Letta, gli iscritti e lo sfidante Bonaccini che ha riconosciuto la vittoria sentendo personalmente Elly Schlein facendole “un grande in bocca a lupo per la grande responsabilità che assume questa sera alla guida del Pd” ed a cui la stessa Schlein ha rivolto un pensiero: “da domani lavoreremo insieme nell’interesse del paese e del partito, lavoreremo per l’unità. Non possiamo permetterci altro”. Quindi alcune riflessioni sulla sanità pubblica, il pestaggio di Firenze, il tragico naufragio di migranti davanti alle coste calabresi ed il prossimo passaggio di consegne con Letta per riorganizzare il partito che, ha detto, voler essere “un bel problema per il governo di Giorgia Meloni, a difesa dell’Italia che fa più fatica, dei poveri che il governo colpisce e non vuole vedere”. Meloni – che con la sua elezione a Presidente del consiglio ha, in un certo senso, sdoganato l’esercizio del potere in mano alle donne collocate alla guida di formazioni politiche di peso – che si è congratulata con Schlein facendo i “complimenti ai dem per la grande mobilitazione di elettori. Spero – ha aggiunto – che l’elezione di una donna aiuti la sinistra a guardare avanti e non indietro”. Fin qui la cronaca a caldo della vittoria di Elly Schlein ma riavvolgendo il nastro e volendo dare uno sguardo ai dati emersi in Calabria, la prima lettura che si evince è una conferma, abbastanza netta, delle preferenze ottenute da Bonaccini (come, peraltro, avvenuto per le primarie riservate agli iscritti) con circa il 65% dei voti complessivi contro il 35% circa della Schlein. Lo specchio del rapporto di forza, a parti invertite, che ha visto prevalere Schlein al nord e nelle grandi città e Bonaccini fare il pieno al sud e nelle città di provincia. Un’ampia partecipazione che si è registrata anche a Polistena, città nella quale i dati hanno premiato la mozione “Energia popolare” portata avanti dal governatore emiliano e sostenuta dal segretario del circolo Marco Policaro: su 721 votanti, infatti, 469 sono state le preferenze per Bonaccini (65,04%), 244 per Schlein (33,84%), 7 le schede bianche (0,97%) ed 1 nulla (0,14%). Di «bella soddisfazione per la partecipazione avuta in una competizione comunque serrata nel corso della quale ha votato un gran numero di cittadini» ha parlato appunto Policaro che ha esteso gli auguri di buon lavoro oltre che ad Elly Schlein anche alla militante polistenese Simona De Marzo cooptata, tra gli altri, in assemblea nazionale per la città metropolitana di Reggio Calabria. Così pure Giovanni Laruffa, del comitato pro-Schlein, che – oltre a complimentarsi con la neosegretaria nazionale e la neo-componente dell’assemblea De Marzo – ha parlato di “necessario impegno unitario indispensabile per ridare vigore e fiducia al partito”.
Primarie PD, la rivoluzione è Schlein
Con il 53,80% è la prima segretaria donna a guidare il partito. Lotta alle disuguaglianze, clima e contrasto al precariato i punti chiave. In Calabria, come a Polistena, prevale la linea Bonaccini che vale un posto in assemblea nazionale per Simona De Marzo