Un progetto ambizioso e con una finalità strettamente sociale che vedrà impegnato un bene immobile confiscato alla ndrangheta per creare un polo culturale che ambisce a far conoscere la Resistenza nel territorio calabrese. Polo della rinascita, ed assieme del riscatto sociale in chiave antifascista, una abitazione posta in Via Domenicani a Polistena, che nei desiderata dell’ente promotore A.N.P.I., sezione Teresa Talotta Gullace, avrà come obiettivo “la ricerca e la divulgazione della storia e della cultura della Resistenza in Italia e con particolare dettaglio il ruolo della Resistenza in Calabria ed il suo apporto alla lotta antifascista risaltando la figura della donna”. Lo stato di conservazione del bene – come spesso accade in questi casi, dopo il provvedimento di confisca – “è stato depredato e vandalizzato, sono stati portati via arredi, impianti, serramenti, ringhiere e tutto ciò che si poteva spostare. Una ulteriore vandalizzazione è avvenuta subito dopo l’assegnazione del bene da parte del Comune all’ANPI: qualcuno si è intrufolato nei locali devastandolo e sporcandolo rendendo gli ambienti una discarica di rifiuti e di macerie edili” hanno denunciato fermamente dall’associazione che, nonostante tutto, non si è affatto scoraggiata cercando il modo per far emergere da un problema una opportunità, coinvolgendo la comunità e ricercando sistemi di collaborazione e crescita collettivi per risollevare “un luogo che deve diventare simbolo di riscatto”. Importante il danno subìto ma anche la cifra per eseguire i lavori si ripristino quantificata in circa 44mila euro che gli aderenti all’associazione hanno pensato di recuperare attivando una raccolta fondi denominata “Un bene Confiscato per una nuova Resistenza” mettendo a disposizione un conto corrente e, finanche, un QrCode dove poter canalizzare le donazioni. Al termine del crowdfounding l’immobile verrà trasformato ed adibito a centro studi con annesso museo della Resistenza per offrire servizi educativi a cittadini, scuole e gruppi con percorsi guidati, laboratori, esposizioni e mostre ma anche incontri e seminari tematici. Spazio anche alla comunicazione digitale con un portale dedicato per valorizzare la produzione didattica del museo ma anche per “proporsi come strumento per favorire la condivisione di esperienze, idee e materiali didattici tra utenti pubblici e privati”.
Polistena, un crowdfounding per il museo della Resistenza
L'impegno dell'ANPI: ripartire da un bene confiscato e devastato per farne un opificio culturale e condiviso in chiave antifascista