GIOIA TAURO – Una fase preventiva e una operativa. Sono questi i due tempi che caratterizzano la campagna “mare sicuro”, portata avanti dalla Capitaneria di Porto di Gioia Tauro e presentata questa mattina in una conferenza stampa dal Comandante Giuseppe Andronaco, dal tenente di vascello Alessio Romeo e da Salvatore Sorrentino, comandante della delegazione di Taureana.
Nei mesi scorsi si sono svolti numerosi incontri nelle scuole per fornire ai ragazzi, attraverso video e opuscoli, gli elementi basilari per vivere il mare in sicurezza. Inoltre si è deciso di coinvolgere i gestori dei lidi e di accoglierne le proposte in modo da ottimizzare tutta la disciplina inerente la balneazione.
Da quest anno tutti gli assistenti bagnanti scriveranno su un modulo tutto ciò che avviene nel corso della giornata. Incrociando i dati la Capitaneria avrà un quadro completo degli avvenimenti di tutto la costa; il 4 luglio inoltre tutti gli assistenti bagnanti parteciperanno a un corso presso la Capitaneria.
Infine è stato diffuso un volantino che contiene tutte le regole base da ripettare a mare.
Da oggi parte invece la fase operativa della campagna. Durerà fino al termine dell’estate e coinvolgerà le pattuglie della Guardia Costiera che presiederanno dal mare e da terra i 25 km di costa che vanno da San Ferdinando a Seminara.
I controlli saranno volti al rispetto di tutte le norme riguardanti la sicurezza. Osservati speciali sono i conducenti di acqua scooter, che spesso navigano in zone vietate mettendo a repentaglio l’incolumità dei bagnanti.
«I nostri ragazzi – ha dichiarato Andronaco – hanno affrontato dei corsi per affinare le tecniche di nuoto ed essere pronti in ogni tipo di situazione, inoltre abbiamo migliorato anche le strumentazioni e i mezzi a nostra disposizione».
Andronaco ha infine voluto sottolineare l’impegno dedicato dalla Capitaneria di Porto alla pulizia del mare e al rispetto dell’ambiente. «Nei mesi scorsi – ha dichiarato – abbiamo fatto numerosi controlli, lungo i torrenti che affluiscono alla costa. Abbiamo fatto una mappatura, controllato gli scarichi e censito i comuni che non sono collegati a impianti di depurazione. Abbiamo infine coinvolto tutti i tecnici dei diversi enti in modo da farli intervenire e risolvere il problema».
Lucio Rodinò