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Ospedale nuovo, Cento: “la sanità della Piana si può salvare senza sfoghi mediatici”

Riceviamo e pubblichiamo:
Sulla questione sanità è finito il tempo del campanilismo, della corsa a difendere per interessi particolari questo o quell’ospedale a discapito di altri: il centrosinistra sta dando prova di maturità e a nessuno, neanche a settori minoritari della maggioranza in Regione, è consentito di rimettere indietro le lancette della storia.

Domenico Cento
Domenico Cento
Lo sblocco dell’iter per la costruzione della nuova struttura non è solo un atto dovuto dopo gli anni delle nebbie intorno all’attesa programmazione dell’opera ma rappresenta la conferma dell’avvento di un metodo politico trasparente con cui chi governa la Calabria, nel nostro territorio, mette al bando ogni parcellizzazione e autoreferenzialità.

Bene ha fatto il laboratorio “Progresso e libertà” ad informare immediatamente sulla nuova marcia veloce innescata dal presidente Oliverio; bene ha fatto l’assessore De Gaetano a chiarire che la Piana avrà un sistema imperniato sulla rilanciata specializzazione delle strutture di Polistena e Palmi, e che nell’attesa del nuovo centro “spoke” vanno potenziati i presidi esistenti.

Un messaggio chiaro, nell’interesse dei cittadini di un comprensorio che ha patito per la mannaia del Piano di rientro, che non può essere certo offuscato da chi a destra come a sinistra intenderebbe ritagliarsi un ruolo esclusivo per rianimare antichi sistemi che hanno prodotto frantumazione territoriale e gelosie politiche.

Mai come oggi l’entusiasmo e la determinazione, l’organizzazione circolare delle forze politiche del centrosinistra e la loro capacità di essere maggioranza tra la gente con uno sguardo d’assieme, impongono fermezza e solidarietà: come Partito democratico abbiamo lanciato una sfida nuova, impegnandoci in quella vigilanza sull’appalto che si rende necessario organizzare con la più ampia forma, dismettendo targhe campanilistiche e abbandonando abiti mentali da primi della classe.

Ben vengano i sopralluoghi del presidente Oliverio, ma essi non debbono essere richiesti per cercare vetrine mediatiche a sfondo elettorale; nulla da eccepire sull’istanza di migliorare l’attuale risposta ospedaliera, anche se questa è già diventata lievito d’un metodo democratico su cui si sono spesi nell’iniziativa di Palmi tanto l’assessore De Gaetano, quanto i consiglieri Romeo e D’Agostino.

Se la prova di unità della coalizione, la sua capacità di parlare attraverso la voce autorevole di un componente della giunta regionale, ha dato fastidio agli antichi notai palmesi del metodo scopelliti, se ne facciano una ragione: sappiamo interpretare meglio di come abbiate fatto voi, dal centrodestra, le istanze di una popolazione che è stanca di promesse ed è capace di guardare ai fatti che quest’esecutivo ha già messo in campo.

E se ne facciano una ragione anche coloro che, nel deserto d’iniziativa di questi anni, vorrebbero imbracciare – nuovamente in solitudine e nella riserva di una sinistra comunista che si autoisola – una bandiera campanilistica ormai logora, ergendosi a unici depositari della verità: il sistema della sanità della Piana si può salvare e rilanciare senza primogeniture e sfoghi mediatici.

Si salva perché un’intera coalizione di governo è in campo, assieme alle figure istituzionali autorevoli che sostanziano questo metodo democratico nuovo, e nessun afflittismo strapaesano, nascosto dietro a capziose precisazioni tecniche sul numero di posti letto di questa o quella struttura, avrà diritto di cittadinanza.

È scritto nelle carte quale dovrà essere la dotazione delle varie strutture e, semmai, l’intervento che si rende necessario è quello che farà in modo che l’offerta complessiva migliori, senza togliere a uno per dare all’altro.

Per questo sforzo le porte sono aperte a chiunque dia prova di realismo e umiltà.

Gioia Tauro 10\2\2015

Domenico Cento
(Dirigente regionale Pd)

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