Tutto ha avuto inizio quando un arbitro della Sezione di Taurianova, in trasferta al Nord, è stato avvicinato da un collega reggino con una proposta illecita: pilotare una partita del campionato Primavera in cambio di denaro. L’arbitro, rifiutando la richiesta di corruzione, ha immediatamente denunciato l’accaduto ai Carabinieri, dando il via all’operazione “Penalty”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria ed eseguita da Carabinieri e Guardia di Finanza.
Secondo quanto emerso dalla sentenza del 2024, il reggino Catanoso avrebbe cercato di manipolare l’esito di alcune partite offrendo fino a 3.000 euro all’arbitro Milone, in cambio di informazioni utili per piazzare scommesse su ammonizioni, rigori e sulla squadra che avrebbe segnato per prima. L’incontro decisivo si è svolto a Firenze il 17 agosto 2024, alla vigilia della gara Empoli-Lazio del campionato Primavera 1, per la quale Milone era stato designato.
Il rifiuto dell’arbitro e la sua immediata segnalazione al designatore Ciampi e all’ufficio del procuratore Giuseppe Chiné hanno portato alla sua sostituzione nella gara e alla raccolta di una testimonianza ritenuta fondamentale per l’inchiesta.
L’operazione “Penalty” ha messo in luce un fenomeno preoccupante che rischia di allontanare il mondo del calcio dai suoi valori fondanti e dalla fiducia della società civile. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e ramificazioni.



