Riceviamo e pubblichiamo:
GIOIA TAURO – “Voglio manifestare tutto il mio sostegno – ha dichiarato Agazio LOIERO (Autonomia e Diritti) – nei confronti del sit-in in programma oggi al varco doganale d’accesso al Porto di Gioia Tauro, promosso dalla Filt-Cgil e dalla Fiom.
E’ del tutto evidente – ha detto LOIERO – che l’attuale stato di crisi in cui versa quello straordinario presidio di crescita del Mediterraneo che è il Porto di Gioia Tauro riguarda più complessivamente la portualità nazionale. Balza forte agli occhi l’assoluta mancanza di volontà, al livello centrale, nel voler investire su questa nostra realtà produttiva che oggi rischia di chiudere e che – voglio ricordarlo – rappresenta, in una terra come la Calabria, un’opportunità di crescita economica oltre che un’occasione di lavoro per le oltre 3000 persone che vi lavorano.
La verità è che Berlusconi, a differenza di Romano Prodi che ha sempre tenuto alta l’attenzione del Paese e del suo Governo su Gioia Tauro e sul Mezzogiorno, ha volutamente dimenticato il nostro scalo per concentrare la sua attenzione altrove in Italia, con la conseguente assenza di una politica nazionale su Gioia Tauro che – io credo – merita di diventare, oggi più che mai, una priorità nazionale non solo come avamposto nel Mediterraneo ma come risorsa autopropulsiva all’interno di un territorio debolissimo come il nostro.
La verità è che in Italia, finanche nelle politiche dei sistemi portuali si è finito col privilegiare i porti del nord: quelli del cosiddetto sistema “ascellare” (quelli di Monfalcone e di Vado Ligure), penalizzando oltre a Gioia Tauro anche Taranto e Cagliari. Un atteggiamento politico che si iscrive nella logica del nordismo di cui questo governo è stato alfiere e in cui la Lega la fa da padrone. Con la triste conseguenza – ha concluso LOIERO – che la Calabria, nella più generale debolezza regionale, interessa solo ed esclusivamente come mero bacino consenso”.
Agazio Loiero