Ha creato qualche polemica da parte degli amici siculi l’obiettivo raggiunto nei giorni scorsi riguardo alla fermata di due nuovi treni alla stazione di Gioia Tauro.
Il risultato, ottenuto dall’associazione Ferrovie in Calabria grazie al consigliere regionale Giuseppe Pedà e all’intervento dell’assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno, entrerà infatti in vigore a partire dal 9 giugno prossimo.
Si tratta delle due coppie di treni Intercity Roma Termini – Palermo/Siracusa e viceversa, che allo stato attuale effettuano un tragitto no-stop tra Lamezia Terme Centrale e Villa San Giovanni. E la ragione della richiesta è da attribuire maggiormente all’enorme bacino di utenza che gravita sulla stazione ferroviaria gioiese.

Da qui però la reazione dell’Associazione ferrovie siciliane, il cui presidente Giovanni Russo scrive:
“Dal 9 giugno 2019 i treni in questione, che già compiono un tragitto di quasi 13 ore, avranno una percorrenza ulteriormente maggiore (oltre 20 minuti extra tra Messina, Villa San Giovanni e Sapri), penalizzando l’utenza siciliana che viaggia con un numero di posti a disposizione inferiore alla già esigua disponibilità, sugli unici convogli che uniscono quotidianamente la Sicilia al continente garantendo la continuità territoriale.
In sintesi, – prosegue la nota – invece di migliorare e velocizzare il già lento servizio, i nostri treni si trasformano di fatto in estenuanti interregionali a servizio più della clientela calabrese che di quella siciliana”.
Immediata la risposta del consigliere Pedà:
“Non vogliamo creare disagio a nessuno, tantomeno all’utenza siciliana, – ha scritto sui social – che soffre come noi i ritardi infrastrutturali del Meridione. Con la fermata dei treni intercity a Gioia Tauro, – ha aggiunto – la percorrenza sarà solo di 5 minuti in più. Ora chiederemo con fermezza anche la fermata dei treni Freccia Argento”.