
GIOIA TAURO – L’ufficio postale della marina di Gioia Tauro rimarrà chiuso, da lunedì prossimo, per rinnovo locali.
La decisione è stata presa subito dopo il sopralluogo avvenuto lo scorso 24 maggio, da parte dell’azienda sanitaria provinciale, che ha dichiarato “tale ufficio non idoneo dal punto di vista igienico sanitario”.
Ma la questione è stata avanzata in primis dal consigliere comunale di “Insieme per Gioia” Santo Bagalà, che ha scritto al primo cittadino gioiese Renato Bellofiore una lettera, nella quale evidenziava l’intollerabile situazione dell’ufficio gioiese, rendendo dunque noto il proprio punto di vista a riguardo.

“Ho trovato concittadini in condizioni insostenibili e impensabili, – scrive Bagalà – luoghi di lavoro che non sono a norma di legge, né per quanto riguarda le condizioni igieniche, né in merito alle postazioni di lavoro, ossia ristretti spazi privi di comodità ergonomiche riservati a cinque persone costrette a muoversi tra scarafaggi e sporcizie, senza illuminazione e mezzi idonei a poter svolgere il proprio lavoro, nonostante – ha voluto sottolineare Bagalà – sia l’ufficio che “effettivamente” produca più degli altri nel circondario”.
La lettera, datata 3 maggio 2011, ha avuto la sua risposta da parte del sindaco Bellofiore otto giorni dopo, lettera nella quale il primo cittadino si diceva d’accordo su tutta la linea con il consigliere Bagalà.
Ma alla decisione di chiudere la struttura, per poter procedere con l’inizio dei lavori, si è arrivati dopo l’incontro avvenuto all’ufficio postale di Reggio Calabria, che ha coinvolto oltre al sindaco e al consigliere, anche Carolina Picciocchi, direttrice della filiale reggina, la quale si è sin da subito resa disponibile nei confronti del problema dando il via ad un secondo sopralluogo all’ufficio gioiese, stabilendo poi l’urgente necessità del rinnovo dei locali.
La questione, praticamente risolta, sottolinea un lavoro di squadra che, visti i buoni risultati, sarebbe bene applicare in tutti gli ambiti o problematiche avanzate.
Eva Saltalamacchia