PALMI – Lo scorso 22 maggio si è riunita per la prima volta nella sede sociale, l’associazione senza scopo di lucro“Partecipazione Popolare”, sotto la guida del suo presidente e socio fondatore Francesco Managò, il quale ha illustrato a tutti i presenti la nuova associazione.
L’associazione è nata da poco tempo ed intende porsi al servizio dei cittadini dell’intero comprensorio della Piana, auspicando di poter diventare “adeguato megafono di tutti coloro che si sentono profondamente delusi dalle attuali classi politiche dirigenti – si legge nella nota stampa diramata – le quali si presentano autoreferenziali e soprattutto incapaci di amministrare offrendo risposte soddisfacenti ai sempre più evidenti bisogni che la nostra collettività vanta in tema di welfare civico e di garanzia dei diritti più elementari”.
Ai lavori di presentazione del nuovo progetto hanno partecipato, oltre ai numerosi soci fondatori e sostenitori, anche una folta schiera di cittadini palmesi e provenienti da altri comuni del comprensorio, i quali hanno tutti concordato sul fatto che l’avvento della Città Metropolitana comporterà per il nostro territorio dei rischi di emarginazione seri, derivanti dal pericolo di definitiva eliminazione di qualunque forma di intervento sull’economia imprenditoriale, sui servizi in genere, ed in particolare su tutto ciò che compete all’indistricabile campo della sanità locale.
La discussione si è focalizzata sul ruolo che Palmi dovrà assumere nel contesto di questo ormai ben definito ente territoriale, “ribadendo che sia la nostra Città che l’intero comprensorio, non potranno subire ulteriori mortificazioni da parte di classi politiche miopi”.
Tra i punti trattati, ha assunto rilievo la necessità di programmare altre forme di sviluppo delle comunità, per dimostrare che sarà difficile per chiunque emarginare una collettività che di fatto presenta i tratti di un modello collaborativo che Palmi ha saputo costruire, conurbandosi quantomeno idealmente con le limitrofe Seminara, Melicuccà, San Procopio, Sinopoli e Sant’Eufemia, delle quali è sempre bene tener presente i riferimenti storici culturali ed economici.
“Partecipazione Popolare, ispirandosi all’assunzione di precisi impegni soprattutto a tutela degli “ultimi” esattamente per come insegnano i principi più elementari della dottrina cattolica, – conclude la nota – si ripromette di agire affinché la politica possa davvero vivere stagioni nuove e di effettivo servizio per la comunità, ed affinché i politici tornino ad accorgersi dei bisogni delle classi deboli e magari imparino anche a trovare adeguate soluzioni ai problemi che affliggono l’assetto sociale”.