«Non c’è alcuna intenzione di chiudere l’ospedale di Polistena. Se c’è un ospedale che ha registrato il massimo interesse da parte di questa struttura commissariale è proprio l’ospedale di Polistena». Parole nette, chiare e pronunciate con tono deciso di fronte ai rappresentanti di Polistena Futura, Francesco Pisano, Giancarlo Cannata e Rosaria Tropepe quelle del presidente della Regione Roberto Occhiuto affiancato dall’assessore al Welfare Giovanni Calabrese che in un incontro tenutosi in Cittadella ha dato ampie rassicurazioni sulla situazione attuale del nosocomio polistenese aggiungendo, finanche, che lo stesso sarà potenziato.
«Quando io sono venuto a Polistena, appena insediato, mi sono vergognato di essere calabrese: ho trovato dei crateri nel pronto soccorso, ho chiesto che si rifacesse subito il pronto soccorso, i primi medici cubani li ho mandati a Polistena quindi figurarsi se io voglio chiudere l’ospedale, anzi!» ha aggiunto il presidente, testimoniando in un video di 46 secondi le proprie intenzioni da Commissario ad acta della sanità calabrese verso il presidio pianigiano e provando così a smontare le polemiche che, specie in questi ultimi mesi, hanno indotto l’Amministrazione comunale cittadina ad organizzare, proprio per il 4 maggio, una manifestazione di protesta contro lo spettro di una futura chiusura partita prendendo spunto dai DCA 69 del 14/03/2024 e DCA 78 del 26/03/2024 nei quali era stata inserita la dicitura: “Il nuovo presidio è maggiore dei posti letto programmati e sostituisce totalmente l’attuale offerta pubblica dell’area interessata” innescando le ire del Sindaco Michele Tripodi. «Verrà ripristinata da dizione che c’era nel DCA 64. Non c’è nessuna preoccupazione, credo che questa protesta sia una protesta che nasce e si sviluppa sul nulla» ha poi puntualizzato Occhiuto, visibilmente irritato per l’indizione di una manifestazione ritenuta inutile rispetto ai contenuti espressi ed alle rassicurazioni date spendendo la propria credibilità istituzionale non solo ai consiglieri di minoranza seduti di fronte a lui ma, in maniera indiretta e quindi più ampia, a tutto il territorio ed agli stackeholders – siano essi amministratori od utenti – interessati dai servizi sanitari erogati dal presidio pianigiano.
Parole che però non sono servite ad indurre a più miti consigli il primo cittadino polistenese Miche Tripodi primo promotore della manifestazione denominata “Sanità chiama” che, giusto a margine, ha, se possibile, rincarato la dose, parlando di “caduta di stile” alimentata dal «tentativo di boicottare la manifestazione ordito dai soliti sciacalli». Scrive infatti Tripodi: Le parole “rassicuranti” del Presidente Roberto Occhiuto sull’ospedale di Polistena peraltro già pronunciate qualche settimana fa sono insufficienti. Serve cancellare materialmente ciò che lo stesso Commissario/ Presidente ha scritto nel DCA/78, ovvero la previsione di eliminare l’ospedale di Polistena dalla rete ospedaliera una volta costruito l’ospedale a Palmi contenuta nelle pagine del decreto a firma di Roberto Occhiuto. Se lo farà prenderemo atto, se non lo farà vorrà dire che la nostra mobilitazione non si fermerà al 4 maggio, ma andrà avanti».
Lo stesso Tripodi ha chiarito, ancora, che su Polistena «non si prevedono investimenti, né ampliamenti, né nuove assunzioni, è un ospedale che fa fatica e rischia di implodere da un momento all’altro. Il Presidente Occhiuto questo lo sa bene. Qui si tratta di tutelare la pelle delle persone non di giocare con le storie Instagram». Parole al vetriolo, dunque, che confermano la volontà del sindaco comunista di chiudere ad un possibile dialogo confermando e semmai rilanciando la prova di forza della manifestazione pubblica – a questo punto, pro sanità e contro Occhiuto? – prevista per sabato 4 maggio nella quale egli intravede «un successo di partecipazione popolare».