GIOIA TAURO – I carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, diretti da Francesco Cinnirella, hanno arrestato questa mattina all’alba il ventenne Domenico Reitano con l’accusa di lesioni aggravate mediante l’utilizzo di arma da fuoco detenuta illegalmente.
L’episodio contestato risale allo scorso 28 giugno quando Reitano ferì intorno alle 20 sul lungomare di Gioia Tauro il coetaneo Francesco Carrozza e un altro ragazzo colpito in maniera accidentale.
A scatenare la sparatoria un litigio dovuto a una ragazza.
Le testimonianze di alcuni presenti, una serie di riscontri tecnici e le riprese delle videocamere di Piana Sicura hanno permesso agli inquirenti di ricostruire in maniera precisa tutta la dinamica della sparatoria e di individuare in Domenico Reitano l’autore della sparatoria.
Carrozza non ha invece fornito nessuno aiuto agli inquirenti e per questo è indagato per favoreggiamento personale e sottoposto all’obbligo di firma.
I due provvedimenti cautelari, sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Palmi Giulio De Gregorio, su richiesta della Procura, diretta dal Procuratore facente funzioni Emanuele Crescenti.
Nel corso dell’operazione, denominata Vulcano, i carabinieri hanno trovato in un capannone della famiglia di Reitano, in località Sovereto, un piccolo essiccatoio di canapa indiana, diversi pacchetti di sigarette con all’interno alcune dosi di marijuana e su un terreno vicino, una pianta della stessa erba, alta circa un metro.
In un terreno di proprietà dello zio, Antonio Reitano di 57 anni, i carabinieri hanno inoltre scovato un cospicuo numero di munizioni di diverso calibro, un caricatore ed una pistola a tamburo clandestina di fabbricazione austriaca marca Patent & Gasser Wien calibro 8.
Per questo ai capi di imputazione di Domenico Reitano è stato aggiunto quello di coltivazione, produzione e detenzione di sostanza stupefacente.
Anche lo zio è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di detenzione di arma clandestina, parti di armi e munizioni di vario calibro.