«Potremmo, in teoria, finire in dissesto, perché 11 milioni di euro di debiti da pagare sono una vera e propria catastrofe».
Non usa mezzi termini il primo cittadino Giuseppe Ranuccio per commentare la tegola caduta su palazzo San Nicola, che rischia di compromettere la stabilità finanziaria del Comune di Palmi che, a questo punto, sembra ad un passo dal default.
Nei giorni scorsi, infatti, sono state notificate all’Ente due sentenze che condannano il Comune a pagare quasi 7 milioni di euro a due privati cittadini che circa 20 anni fa si sono visti espropriare dei terreni per ospitare delle opere pubbliche.
I due terreni in questione sono quello su cui è stato costruito il campo da rugby – opera che, come riferito dal sindaco Ranuccio, è costata 8 milioni di euro – e un altro in zona Pille, espropriato perché rientrava nel progetto Pru, il recupero urbano dell’area.
«Non entro nel merito delle due sentenze – ha aggiunto il sindaco – dico solo che ci impegneremo per sapere se vi sono state delle responsabilità da parte dei tecnici».
I 7 milioni che l’Ente dovrà pagare vanno ad aggiungersi ai 4 che i palmesi già stanno pagando per via di un mutuo acceso per pagare l’esproprio di un altro terreno, dinanzi alla Casa della Cultura, al milione e mezzo di rateizzazione della spazzatura ed ai 900 mila euro per le bollette dell’illuminazione pubblica, ereditati negli anni.
Cifre totali da capogiro, che rischiano di generare una vera e propria catastrofe, il dissesto.
«Siamo convinti che riusciremo ad evitare il default – ha concluso Ranuccio – Ma siamo altrettanto convinti che, purtroppo, a farne le spese saranno le opere pubbliche ed i servizi, che subiranno una brusca frenata».