GIOIA TAURO – Il consiglio comunale di Gioia Tauro archivia definitivamente la Gioseta e per il futuro effettuerà il servizio di riscossione tributi attraverso i dipendenti comunali. Questa mattina, l’assemblea della città ha infatti votato a larghissima maggioranza (16 favorevoli e l’astensione di Angelo Guerrisi) lo scioglimento per mutuo consenso della Gioseta Spa, la società mista formata dai soci privati e dai comuni di Taurianova, Seminara e Gioia Tauro, che si occupava di riscuotere i tributi per i tre comuni della Piana.
Prima della votazione il sindaco Renato Bellofiore ha motivato la scelta riassumendo tutti i passaggi che hanno caratterizzato la formazione della società, dalla prima delibera del consiglio comunale, approvata nel 2003, alla costituzione del 2006, fino alle clausole del contratto, che il primo cittadino ha definito «poco vantaggiose». «In questi anni – ha detto Bellofiore – nessuno degli obbiettivi è stato centrato, non è stato riscosso neanche il 50% dei tributi iscritti al ruolo, La Gioseta da contratto prende il 6% su quello che riscuote e ha inoltre tanti altri vantaggi che sfavoriscono l’ente». Nel suo intervento Cristina Tarantino ha dichiarato che «l’amministrazione ha fatto la scelta giusta e in maniera ponderata dopo che per un anno, nonostante l’impegno profuso dal presidente, il servizio non è migliorato». Gianni Laurendi ha invece puntato il dito contro gli amministratori del passato: «Oggi è facile dire sciogliamola, ma dov’erano questi maestri della politica quando la Gioseta è stata creata? La relazione della commissione d’accesso – ha proseguito il consigliere di maggioranza – parla chiaro e registra numerose irregolarità. Noi stiamo cercando di risolvere i problemi, ma è difficile perché in passato si sono mangiati la città».
La dichiarazione di Zagarella, che si è detto favorevole alla chiusura ma che ha invitato il sindaco ad abbassare le tasse, ha fornito l’assist al primo cittadino per iniziare quello che può essere definito un rapporto alla città. «Sono stato zitto nel corso della campagna elettorale – ha esordito Bellofiore – perché preferisco parlare nell’aula del consiglio comunale che è la sede appropriata per confrontarsi. La tassa sulla spazzatura è aumentata perché il costo del servizio è totalmente a carico dei cittadini e non è possibile coprirlo in altri modi, chi ci propone di vendere i beni immobili del comune non sa di cosa parla». Il sindaco è sceso nei particolari spiegando che il costo del servizio è di 2 milioni e 400 mila euro. Nei vecchi bilanci quasi un milione e 900 mila venivano addebitati alla Mct che però non li ha mai pagati ricorrendo in commissione tributaria. La cartella esattoriale è stata sospesa, la commissione provinciale si era espressa in favore del comune, quella regionale in favore della Mct e adesso il comune ha presentato ricorso in Cassazione. «Io ritengo che il Comune abbia ragione – ha affermato il sindaco – ma, per il momento non è possibile addebitare a Mct nessuna somma e l’intero costo deve essere coperto dai cittadini. Nonostante l’aumento, le tariffe per le famiglie restano più basse rispetto a quelle pagate negli altri comuni del nostro comprensorio». Bellofiore ha poi affermato che i costi saranno tagliati, con l’avvio della differenziata e dismettendo tutte le cooperative che effettuano servizi che possono essere svolti dai dipendenti comunali. Il vicepresidente del consiglio Guerrisi ha accusato l’amministrazione di non saper governare, di essersi rintanata nel palazzo e l’ha invitata alle dimissioni.
Prima della conclusione, il consiglio ha votato a favore della determinazione dei gettoni di presenza. I consiglieri si sono impegnati a concretizzare la proposta di Santo Bagalà di rinunciare al gettone per istituire un fondo da utilizzare per iniziative a sfondo benefico. Tra i banchi dell’opposizione erano ancora una volta assenti i due consiglieri del Pdl Umberto Pirilli e Rocco Benedetto, Eusapia Ritrovato del Pri e Ivan Spanò che con un documento ha fatto sapere di aver aderito al Partito repubblicano. Nello spazio destinato al pubblico erano presenti i lavoratori di Pianambiente, preoccupati per il loro futuro. Dopo alcuni momenti concitati, il sindaco ha fissato un appuntamento per venerdì mattina, in modo «da poter formire tutti gli elementi utili per conoscere la situazione tra la società di raccolta dei rifiuti e il comune di Gioia».
Lucio Rodinò