Riceviamo e pubblichiamo
Non è la riedizione dell’ormai famosa commedia del grande Edoardo De Filippo, ma quello che quotidianamente vive il cittadino abitante la nostra città.
Ogni normale iter volto alle comuni gestioni di edilizia urbana o necessità cogenti che riguardano il decoro della città, sono ignorate; viene espletato solo quello per cui è rispettato l’iter del “formalmente a posto”.
Le strade della nostra città sono disseminate di grosse buche che hanno letteralmente forato l’asfalto, mettendo a dura sollecitazione le gomme, i cerchi e le sospensioni delle vetture che circolano; i tantissimi cittadini che faticano letteralmente a giungere a fine del mese con le sempre piu’ precarie congiunture economiche , devono sobbarcarsi anche questo aggravio e l’incolumità di chi circola in bicicletta o in scooter, chi la salvaguarda?
La situazione è arrivata ormai al collasso, basti pensare che addirittura anche le lampade dei semafori vengono di volta in volta acquistate e fatte sostituire da semplici cittadini che con grande buon senso contribuiscono, a sopperire l’apatia che ormai vige nella città.
Eppure, se il comune cittadino chiede di essere ricevuto dai Signori Commissari per esplicitare le difficoltà appena espresse, è praticamente impossibile ottenere audizione; è consolidato però il fatto che, a fine mese, siano congrui gli stipendi che con i soldi della nostra comunità questi signori ricevono.
Mi domando: in uno Stato di Diritto è giusto stare zitti e subire questi maltrattamenti? Penso proprio sia più opportuno civilmente segnalare lo stato delle cose ed augurarsi che chi sta sulla Torre, non vesta solo abiti di Autorità ma si faccia carico delle necessità delle persone comuni che lo Stato Italiano ha affidato alla loro gestione. La speranza è l’ultima a morire.
Clemente Corvo
Gioia Tauro