L’intitolazione al professore Antonio Orso della biblioteca comunale di Gioia Tauro ha suscitato in me il ricordo degli anni di insegnamento che ho passato insieme con lui nella scuola elementare Tre Palmenti di Gioia Tauro.
Di Antonio Orso si possono ricordare tante cose, in base alle sue esperienze didattiche, ai suoi studi, alle passioni che hanno caratterizzato la sua personalità, il suo lavoro, la sua vita.
Due sono le cose che mi hanno colpito particolarmente all’arrivo nella nuova sede: la passione per le ricerche scientifiche (che lo portavano a presentare agli alunni le scoperte umane con manufatti di sua realizzazione) e la disponibilità al dialogo, l’accoglienza che dava ad ogni insegnante che varcava i cancelli si Tre Palmenti.
Ogni mattina era un incontro culturale e quando arrivava c’era sempre un tema da trattare prima che iniziassero le lezioni.
Per lui, tutto era semplice, tutto era di radice antica, tutto si poteva spiegare con semplici parole.
E la parola – il professore – la conosceva bene, la fissava negli scritti di prosa o di poesia: talvolta, con accenti aulici, si immergeva nella cultura classica, parlando o scrivendo.
Della cultura classica ha fatto il suo cavallo di battaglia, volgendo l’attenzione ai numerosi personaggi greci e romani che gli erano rimasti impressi dagli studi giovanili.
L’amore pe Gioia Tauro, per la Calabria, per la terra che dà i frutti, per l’opera della natura creata da Dio, lo ispiravano.
Era capace di ascoltare con attenzione e rispetto le reazioni degli ascoltatori–colleghi e spesso ricavava spunti per le sue poesie.
Una passione che ho condiviso veramente con lui è la preparazione degli alunni nelle recite e la composizione di semplici testi per le ricorrenze a scuola.
A ogni bambino, a seconda delle sue possibilità, davamo il compito e il personaggio adatto nelle recite, senza tralasciare la partecipazione di qualche alunno. Certo eravamo in tanti, ma solo con pochi si può condividere interessi e passioni allo stesso modo!
Il professore che stava sempre in giacca e cravatta, talvolta si vedeva in maniche di camicia, alle prese con qualche marchingegno o intento a rifinire un quadro (magari un mosaico con le pietre), un poster multimateriale per arricchire l’atrio della scuola o lo sfondo del teatrino.
Si dedicava a tutte le esperienze con passione e le comunicava a noi che da poco avevamo iniziato il tempo pieno. L’esperienza è stata gratificante perché non esclusivamente dedicata al leggere, allo scrivere…. ma a tutto ciò che forma mente, anima e relazioni, obiettivo delle ore pomeridiane per valorizzare le inclinazioni naturali degli alunni e arricchire, in maniera giocosa, tutti gli altri saperi…
Ricordo, infine del professore il culto della bellezza in tutte le sue forme artistiche, antiche e moderne, l’attenzione alla musica popolare e alla lingua dialettale.
Siamo stati bene insieme, per trovare sempre il gusto di insegnare e di motivare l’apprendimento degli alunni nella scuola Tre Palmenti da tanti riconosciuta come oasi scolastica di accoglienza e novità.
Amalia Frascà
Socia A.D.I.C.