GIOIA TAURO – Non sembrano destinati a concludersi nel giro di poche ore i disagi causati ai cittadini di Gioia Tauro per la riduzione della portata idrica effettuata nei giorni scorsi dalla Sorical.
La società regionale che fornisce l’acqua al comune, ritiene che l’abbassamento da 140 a 90 litri al secondo sia sufficiente per evitare problemi di ordine igienico sanitari.
I tecnici della Sorical, accompagnati dai carabinieri e da alcuni dipendenti comunali, hanno effettuato un sopralluogo all’ospedale per capire se anche il Giovanni XXIII fosse rimasto a secco. I tecnici hanno aperto uno dei rubinetti centrali e hanno constatato la presenza dell’acqua.
I grandi disagi sono soprattutto per i cittadini che abitano nella parte alta della città dove sono presenti anche le caserme dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Il comune di Gioia Tauro ha comunque istituito una unità di crisi e ha diffidato la Sorical a erogare l’acqua in maniera regolare.
In un incontro con la stampa il sub commissario Buda ha specificato anche quale sia la posizione debitoria del comune nei confronti della Sorical, meravigliandosi del fatto che in otto anni di mancati pagamenti “la Sorical non ha mai chiuso l’acqua mentre lo ha fatto con i commissari prefettizi per ottenere il saldo dell’ultimo trimestre del 2014 (330 mila euro). La Sorical ha infatti ceduto a una società il credito vantato nei confronti del comune di Gioia Tauro (9 milioni e mezzo di euro e deve ricevere solo il pagamento dell’ultimo trimestre.
Il sub commissario ha inoltre consegnato ai giornalisti un comunicato, firmato dal commissario straordinario Cappetta in cui viene affermato che la Sorical «non abbia adottato tali forme di rientro dal cresito, assolutamente arbitrari, antigiuridiche e non curanti del diritto alla salute costituzionalmente garantito, neppure nei momenti in cui l’esposizione debitoria del comune era massima, la qual cosa suscità forti perplessità».
«La Sorical – si legge ancora nel comunicato – non ha inteso retrocedere da tale assurda e illegittima posizione neanche dopo l’invio di molteplici richieste tendenti a soprassedere da tale assurda manovra, tenuto conto delle esigenze vitali dei cittadini, delle caserme dell’ospedale e delle comunità come le scuole, che da tale illegittimo comportamento risultano ampiamente danneggiati senza alcun criterio di proporzionalità. Infatti – prosegue Cappetta – anche se la predetta società ha formalmente garantito che la riduzione della portata immessa in rete sarebbe stata sufficiente al fabbisogno minimo vitale della cittadinanza, ciò non è stato garantito, in quanto la riduzione operata, ha messo in crisi la rete di distribuzione, causando il blocco degli impianti tecnologici a servizio della stessa, con la pratica conseguenza che interi quartieri e quindi migliaia di cittadini, si sono ritrovati senza la possibilità di provvedere alle proprie esigenze primarie, di alimentazione e igienico-sanitarie».
Il commisario ha infine annunciato che i soldi reclamati dalla Sorical sono stati già liquidati con atto del dirigente e «saranno materialemente erogati non appena perverranno dagli organi centrali (Ministero dell’Interno) i fondi necessari, in esecuzione di apposito Decreto Legge che sarà emanato dal Governo nei prossimi giorni».