Una persona denunciata e uno scarico non conforme sequestrato: è questo il bilancio di un’operazione di polizia giudiziaria in materia ambientale portata a termine dalla polizia locale di Palmi, diretta dal Maggiore Francesco Managò e coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi diretta dal Procuratore Emanuele Crescenti.
L’attività è partita grazie alla segnalazione di alcuni cittadini che, trovandosi a mare, hanno notato un fenomeno di ruscellamento di liquidi che, scorrendo lungo il costone roccioso in adiacenza di un resort, confluivano in mare intorbidendo l’acqua. I primissimi controlli hanno permesso di accertare che la struttura in questione non possiede alcuna autorizzazione per gli scarichi e che la zona non è servita da rete fognaria.
Successivamente, con l’ausilio del drone, si è proceduto a individuare i punti dello scarico; dalle immagini è stato possibile accertare la presenza di un serbatoio sui terrazzamenti sotto la struttura ricettiva.
Gli uomini della Polizia Locale, con l’aiuto dei tecnici comunali e di un tecnico ambientale pilota di drone hanno subito eseguito un’immediata e attenta attività ispettiva della struttura, accertando che nel resort esiste un sistema di raccolta dei reflui mediante vasche interrate nelle quali viene collettata la gran parte degli scarichi della struttura, compresi quelli della sala ricevimenti con relativi servizi igienici e i locali accessori; i reflui lì stoccati e trattati avrebbero dovuto periodicamente essere prelevati mediante autospurgo e conferiti in impianto di depurazione.
Dai rilievi tecnici e investigativi eseguiti sul posto si è proceduto a ricostruire il percorso dei reflui, dalle vasche fino ai sottostanti terrazzamenti, dove si trova una vasca in PVC dalla quale si diramano una serie di tubazioni provenienti dal piazzale sovrastante e, in queste tubazioni, una serie di manichette atte ad aprire e chiudere i flussi.
Gli ausiliari di polizia giudiziaria hanno eseguito una serie di verifiche grazie alle quali hanno
accertato che attraverso alcuni interventi manuali era possibile scaricare direttamente i reflui fognari stoccati nella vasca sul suolo e, precisamente, sul costone roccioso e quindi sul sottosuolo fino a recapitare in mare.
Manovrando infatti con le manichette, gli agenti hanno sentito il rumore del flusso nelle tubazioni e nella vasca in PVC, un odore intenso di reflui fognari e si è notato un
ruscellamento sul versante. I reflui venivano così sversati sul suolo finendo in mare e creando un evidente intorbidimento delle acque costiere che divenivano schiumose.
Alla luce delle indagini eseguite, considerato che quel sistema di scarico era privo di autorizzazione e che l’area interessata dallo sversamento è sottoposta a uno stringente regime di vincoli ambientali e paesaggistici, configurando in tal senso l’illecito penale sanzionato dal testo Unico sull’Ambiente, il sistema di scarico è stato sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza apponendovi i sigilli e il legale rappresentante della società denunciato all’autorità giudiziaria.
Le attività di controllo della polizia locale continueranno senza sosta al fine di tutelare al meglio l’ambiente e l’ecosistema della nostra meravigliosa costa.
Il Comandante della Polizia Locale
Maggiore Francesco Managò