Un momento del consiglio comunale aperto

Un ordine del giorno lungo e strutturato per la salvaguardia, la tutela ed il rilancio della sanità pianigiana attraverso la struttura spoke dell’ospedale di Polistena approvato all’unanimità ed oggetto del consiglio comunale aperto al quale ha risposto la consistente partecipazione di cittadini, studenti, associazioni, sanitari dell’ospedale cittadino, la triade sindacale, commercianti ed una ventina di sindaci della Piana con in testa il sindaco f.f. della città metropolitana Carmelo Versace. Per tutti una “battaglia campale” quella sulla sanità volta a difendere un diritto “alla salute ed alle cure” negato al territorio attraverso un lento ma costante stillicidio di privazioni. «Una piazza composta, compatta ma arrabbiata» l’ha definita il sindaco Michele Tripodi che si è appellato al governatore Occhiuto ed alla commissaria Di Furia per stoppare il «disegno di smantellamento» sulla sanità territoriale iniziato tempo fa. Tripodi ha fatto leva sull’unità dei sindaci “mai divisi” chiedendo l’immediata inversione di una linea tendenziale che prevede il mancato ricambio di medici e personale ed il potenziamento di mezzi e strutture per tutto il comprensorio perché «la logica del profitto non può essere applicata alla sanità pubblica» ha chiosato. Una pubblica manifestazione d’insofferenza che avrà la sua prosecuzione naturale nell’incontro istituzionale in prefettura previsto per oggi a Reggio Calabria per dire «basta, il tempo è scaduto». Il sindaco metropolitano Versace si è detto contrariato di dover essere qui «a discutere di diritti mancati» per il territorio auspicando che l’incontro col Prefetto possa segnare «un momento di ripartenza». «Abbiamo capito che i diritti non durano per l’eternità» ha riferito nel suo intervento il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio che ha puntato il dito contro l’indifferenza della politica che ha prodotto una “sanità smantellata” e preteso che Occhiuto presenti al più presto il piano sanitario regionale, richiesta che sarà ripetuta alla commissaria Di Furia nell’incontro del prossimo venerdì. «Trovo assurdo, dopo sette anni di mandato, parlare ancora delle stesse cose che non vanno» ha detto Michele Conia sindaco di Cinquefrondi e consigliere metropolitano che ha invitato i colleghi a restituire le fasce se non si avranno risposte certe sul ripristino della sanità territoriale con la proposta aggiuntiva di occupare la cittadella regionale. Il capogruppo consiliare di Polistena Futura, Francesco Pisano, ha riflettuto sulle colpe della politica domandandosi come mai «il personale che viene a Polistena scappa via appena possibile, forse per via del clima che si è creato?» aggiungendo che «la mancanza di meritocrazia genera disastri come questo» richiamato all’unita dal capogruppo di Rialzati Polistena, Fabio Racobaldo, che si è scagliato contro 20 anni di commissariamento che ancora non garantiscono i 540 posti letto previsti dalla legge. Il sindaco di Giffone, Antonio Albanese, ha sottolineato l’importanza della medicina preventiva lasciata all’abbandono mentre il sindaco di Serrata, Angelo D’Angelis, si è compiaciuto del movimento popolare che si è creato attorno alla questione sanità e ospedale. Il senatore Fabio Auddino ha chiarito che occorre una visione organica di sanità e collaborare unitariamente per ottenere risultati e non «usare la sanità per scopi politici». Il capogruppo del La Grande Polis Letterio De Domenico ha espresso preoccupazione come cittadino per la situazione attuale domandandosi se un incontro al governatore Occhiuto sia stato richiesto rilevando che «in questi anni ha prevalso certamente il campanilismo». I numeri offerti dal sindacalista Pino Rubino non hanno lasciato spazio a dubbi circa la carenza di medici che allarmante è dire poco: risultano in servizio 418 sanitari sui 913 previsti dal piano di fabbisogno per la provincia reggina, la sintesi di un fallimento annunciato. Rubino, spiegando di dover recuperare l’attrattività per i medici a prendere servizio nell’Asp reggina, ha sollecitato i primi cittadini ad integrarsi e trovare sinergie per la sanità e per il territorio. Prima delle dichiarazioni di voto il sindaco Tripodi – che si è detto pronto ad ulteriori forme di protesta e ribellione – ha chiesto ai medici di dare fiducia alle battaglie in corso allontanando le divisioni «per far vincere i diritti di una sanità negata». Nel corso del dibattito sono altresì intervenuti: Aldo Polisena (Associazione Progetto città della Piana), Gino Cordova (editore del Corriere della Piana), Francesco Trimarchi (Comitato spontaneo per la tutela della salute), Francesco Mammola (fiduciario Anpi Polistena) ed Enzo Mileto (Società Mutuo soccorso Polistena). Anche il vescovo diocesano Francesco Milito ha voluto esprimere vicinanza con un messaggio appositamente inviato all’assemblea.                  

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