ROSARNO – Il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi ha parlato dei temi caldi che riguarderanno nelle prossime settimane la città nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina al comune.
Tra i punti di maggior rilievo l’incontro dal titolo “Incarichi professionali per redazione del Piano Strutturale Associato” e la risposta dell’amministrazione alla nota stampa sul bando del 2009 per l’implementazione della raccolta differenziata.
«L’incontro pubblico di domani, sul Psa – ha spiegato la Tripodi – è un modo per ripartire proprio da Rosarno, visto che è l’ente capofila del progetto, dopo tutto il tempo perso. Verrà illustrata la traccia metodologica e quasi sicuramente vi sarà anche il dirigente regionale del dipartimento di Urbanistica, Saverio Putortì». L’amministratrice ha poi spiegato che «questa presentazione preliminare sarà seguita, nelle prossime settimane, da incontri pubblici nei singoli comuni che fanno parte del Piano».
Il secondo punto è stato incentrato su un articolo, pubblicato domenica scorsa su un quotidiano locale, che riguardava gli esiti del “Piano per la raccolta differenziata”, nel quale si diceva che Rosarno era stata esclusa per via della domanda pervenuta senza plico. «Tosto che la differenziata si continuerà a fare con i fondi comunali, a prescindere dal finanziamento della Regione, – ha chiosato la Tripodi – ci tengo a sottolineare che questa vicenda nasce nel 2009, sotto la gestione commissariale, e non è un bando seguito dalla mia amministrazione».
Nel 2010 la cittadina medmea era stata esclusa per “mancanza di supporto informatico” e “ritrovamento del documento fuori dal plico”. La terna commissariale, che reggeva il comune, fece richiesta di accesso agli atti ed emerse che queste domande erano conservate in armadi aperti ed incustoditi, tanto che la stessa “commissione regionale” dichiarò di “non assumersi alcuna responsabilità in merito”.
In seguito, quasi tutti i comuni fecero ricorso, ed «il 26 ottobre 2011 (dopo 16 mesi) è stata rifatta la graduatoria ed, esaminata la pratica, è stato rilevato che la domanda di partecipazione fosse custodita fuori dal plico».
«Abbiamo deciso di fare ricorso al Tar – ha detto Elisabetta Tripodi – dato che sussistono numerose contraddittorietà che portano ad una disparità di trattamento rispetto ai ricorsi presentati da altri comuni pianigiani».
Durante la riunione si è parlato anche di altre questioni come l’assunzione di impegno, da parte del comune, per la manutenzione e la gestione del sistema di videosorveglianza cittadino. «Considerato che alcune aree sono caratterizzate da ripetuti atti vandalici – è stato spiegato nel corso dell’incontro – come piazza “Paolo Orsi”, la piazzetta di C.da Bosco e la villa comunale di “Largo Bellavista” e che, inoltre, alcune aree comunali sono oggetto di abbandono di amianto per cui si crea una situazione di degrado e di pericolo per la salute pubblica è d’obbligo intervenire al più presto per attivare misure di prevenzione a tutela della cittadinanza»;
Altro tema discusso è stato quello riguardante la riunione sui “Progetti Integrati di Sviluppo Regionale” in cui si discuterà della creazione di “aree micro zonali” all’interno di terreni confiscati alla ‘ndrangheta.
Infine si è parlato dell’approssimarsi della stagione agrumicola e degli interventi strutturali che vedranno interessati sia l’ente comunale che quello regionale affinchè si possa trovare il modo di dare dei posti letto ai migranti con regolare permesso di soggiorno. «È nostra intenzione riproporre, in attesa di interventi definitivi già progettati, l’esperienza positiva dello scorso anno, quando fu allestito un campo nei container della Protezione Civile, gestito dall’associazione di volontariato Il mio amico Jonathan».
Francesco Comandè