Si è chiusa col comizio finale la festa de L’Unità 2023 organizzata dal circolo polistenese del Partito Democratico guidato dal segretario Marco Policaro. Quattro giorni, o meglio, tre più uno di apertura con la sagra della stroncatura, che hanno coinvolto i militanti – ad eccezione dei componenti l’ala critica della vecchia guardia che ha come riferimento il perimetro politico dell’ex sindaco Giovanni Laruffa e Renato Fida che non si è vista in piazza – in una kermesse partecipata che ha trattato temi politici nazionali e, ovviamente, locali. Spazio, dunque, ai componenti del circolo con Giuseppe Fusco ha aperto il dibattito dal palco parlando di rigenerazione e confermando la volontà di proseguire il percorso ormai avviato. Angelo Auddino ha parlato di un PD «protagonista e presente nello scenario politico polistenese» pronto a fare il controcanto all’«immobilismo dell’Amministrazione Tripodi, un vero flop totale in ogni ambito». Biblioteca comunale, palazzo Sigillò, attività sportive, servizi ai cittadini, asili nido, liquidità e bilancio, servizio idrico, movida, pulizie della città sono stati i temi messi nel mirino da Auddino per sferzare la maggioranza accusata di bulimia da social e sfidata, sul piano politico, a prendere atto dello “stato pietoso” della città a cui «Tripodi non ha più nulla da dare» perché «i cittadini meritano più di quanto non fatto». Antonio Baglio nel sottolineare che «la festa è stata fatta con i contributi dei commercianti e dei cittadini di Polistena» si è poi scagliato contro il Governo Meloni e le sue politiche a svantaggio dei meno fortunati difendendo Policaro e la scelta di chiudere con il suo passato politico in quanto «persona per bene prima, durante e dopo». Il verboso intervento della presidente dell’Assemblea Metropolitana del PD, Tania Bruzzese – che ha, di fatto, limitato l’atteso discorso del segretario Policaro – si è dilungato su questioni di politica nazionale spiegando, tra l’altro, che l’attuale esecutivo «mira all’egemonia culturale».
«Il PD ha esigenza di rigenerazione anche a livello nazionale» ha esordito Marco Policaro chiarendo che il partito, oggi guidato da Elly Schlein, dev’essere «il partito di riferimento dei ceti più deboli». Quindi, passando rapidamente in rassegna il governo della città, ha elencato una serie si criticità amministrative per le quali chi governa «non prova nessuna vergogna». Policaro ha parlato di «Amministrazione allo sbando e città al collasso» invitando gli ex compagni del PCI a non provare a rinvangare il passato politico – che, evidentemente, è pregno di racconti ed aneddoti noti ai protagonisti ma certamente ancora poco noti ai cittadini – perché «chi ha mentito a Polistena ha lasciato solo un “fratello” e ora abbia il coraggio di dire il perché!» ha tuonato l’ex sindaco. «La festa de L’Unità è la festa del cambiamento, non dei ricchi, come è stato detto, ed io invito tutti ad alzare la testa» ha proseguito il segretario che ha, infine, chiarito la possibilità di azioni politiche sinergiche con altre formazioni cittadine – in vista delle prossime amministrative, nda – intimando a Tripodi che «il suo tempo (politico) sta per finire».