Vendevano pesce senza etichetta e senza tracciabilità. Per questo tre pescherie (due a Palmi e una a Gioia Tauro) sono state multate per un totale di oltre 5 mila euro.
Nel corso di questi controlli la Guardia Costiera di Gioia Tauro, guidata dal comandante Gianpiero Carbonara, ha inoltre sequestrato una rete al porto di Palmi, priva delle segnalazioni previste dalla norma e ha effettuato 2 mila euro di multa all’equipaggio di un peschereccio che non aveva segnalato le operazioni di pesca.
Tutti questi interventi rientrano rientrano nell’operazione complessa denominata Undersize che a livello regionale ha visto impegnati per l’intera settimana gli uomini della Guardia Costiera, coordinati dal 5° Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima della Calabria e della Basilicata Tirrenica, in una serie di controlli sulla filiera della pesca.
L’attività è finalizzata a reprimere le frodi in commercio, a tutela della salute del consumatore e della qualità del prodotto ittico fresco immesso sul mercato nel dovuto rispetto delle norme sulla tracciabilità e l’etichettatura.
“L’attività – si legge in una nota stampa – infatti si è concentrata nei punti di sbarco del pescato, ai fini della prevenzione e repressione dell’abusivismo e della commercializzazione degli esemplari di taglia inferiore alla minima, nonché della verifica sulla tracciabilità e la corretta compilazione delle previste dichiarazioni dei quantitativi e delle specie pescati, ma anche presso dettaglianti e attività di ristorazione per il contrasto delle frodi in commercio e la somministrazione di prodotto in cattivo stato di conservazione.
Complessivamente sull’intero territorio regionale sono stati redatti: 16 sanzioni amministrative, per un importo complessivo di circa € 57.000 con il sequestro di circa 600 kg di prodotti ittici; una denuncia penale per tentativo di frode in commercio con il sequestro di circa 28 kg di prodotto ittico e 2 sequestri di attrezzi da pesca utilizzati in violazione alle norme di sicurezza della navigazione”.