HomeCronacaPalmi, in chiusura uno dei convitti più antichi d'Italia

Palmi, in chiusura uno dei convitti più antichi d’Italia

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«Mentre a Catanzaro si svolgevano le “Convittiadi”, a Palmi sta chiudendo uno dei Convitti più antichi d’Italia». A lanciare l’allarme è Michele Mileto, Segretario Provinciale SINATAS FGU GILDA UNAMS Reggio Calabria, nonché ex convittore.

«Questo è quello che accadrà il Primo settembre 2023, – prosegue – quando non ci sarà più consentita l’apertura dei locali del Convitto annesso all’Istituto Istruzione Superiore Einaudi, già Istituto Agrario. Un avvenimento del genere è causato dal sorgere il NOP – Nuovo Ospedale della Piana – oggetto di costanti scontri politici; si aspetta la “deposizione” della prima pietra del NOP dal 2007, ma ad oggi, nel maggio 2023, si è assistito soltanto all’esproprio di parte dei 30 ettari dell’I.T.A. di Palmi, che in un articolo di un decennio fa veniva celebrata come una delle più antiche scuole Agrarie, con Convitto annesso, d’Italia, ma che per tante problematiche come il calo delle iscrizioni chiuderà.

Il Primo settembre, nella nostra cara Palmi, non ci sarà più spazio per il Convitto: nel silenzio più totale da parte di tutte le istituzioni politiche e non, si perderanno circa 20 posti di lavoro, dato che per il funzionamento della struttura servono docenti inquadrati come educatori, cuochi per il funzionamento delle cucine per gli ospiti, il guardarobiere e anche l’infermiere per garantire l’assistenza agli alunni che dovessero pernottare o anche solo pranzare presso i locali della scuola. Si perdono inoltre 11 posti di lavoro come collaboratori scolastici che garantiscono la pulizie e il funzionamento della struttura, come si perderanno pure i posti degli educatori che hanno il compito di vigilare e seguire gli alunni ospiti.

In quel di Catanzaro invece, in questi giorni la XV edizione delle “Convittiadi Nazionali” ha accolto 1632 alunni da tutti i convitti d’Italia (anche quelli di Palmi??) che, accompagnati da 186 insegnanti, hanno avuto l’occasione di visitare la nostra Regione. Così, viene spontaneo chiedersi: ma la Vicepresidente Prof.ssa Princi unitamente a tutti gli ospiti presenti, è a conoscenza della chiusura dello storico convitto di Palmi?

Da sindacalista della scuola mi reputo preoccupato per la crisi dell’IIS Einaudi, che vedrà ridimensionato l’organico dell’intero personale scolastico: aggiungo, sono terribilmente dispiaciuto in quanto Ex-convittore, che nel periodo scolastico ha avuto la possibilità di usufruire dell’ospitalità del convitto come tanti giovani calabresi e non, basti pensare ai progetti che hanno visto frequentare alunni di altre nazioni l’ITA di Palmi: ma, ricordate, tutto questo non succederà più! La campanella che annunciava i turni in mensa non suonerà più, non ci saranno più le partite pomeridiane di calcio o basket che intervallavano le ore di lezione pomeridiane.

A Palmi chiuderà, dopo aver chiuso i locali di tante scuole, anche una realtà storica che ha portato benefici culturali ed economici, basti pensare agli investimenti fatti per garantire la gestione della struttura che ora resterà vuota (cucine, lavanderia, infermeria, posti letto, aule di lezione e anche una biblioteca di circa 8000 volumi).

Sicuramente sarà conseguenza della “desertificazione” della nostra provincia dove per il 1° settembre 2023 sono previsti circa 1300 alunni in meno, come per tutta la Calabria dove saranno circa 5000 alunni in meno a frequentare le scuole. Volendo ripensare al passato, quando Palmi era il crocevia della Piana per il numero di scuole (circa 10 alla fine del 2000) con l’arrivo quotidiano di circa 4000 alunni e docenti, oltre a tutti gli operatori scolastici e tanto altro, fa male pensare che una tale istituzione per il territorio si appresta a chiudere.

Le spiegazioni di quanto accaduto le sapremo con varie giustificazioni o repliche, anche se a mio avviso la dura realtà è già avvenuta con la comunicazione, da parte degli uffici preposti, ai colleghi di dover fare la domanda di trasferimento in altra sede – conclude Mileto -. Confido in uno sviluppo positivo, ma da sindacalista che vuole con tutte le sue forze tutelare i posti di lavoro persi, mi farò portavoce presso tutti gli organi competenti affinché si sappia che mentre “Catanzaro ride, Palmi piange».

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