Parrebbe che dietro la grande cerimonia dello scorso 22 marzo, con cui
l’amministrazione comunale ha ufficializzato il via ai lavori di riqualificazione del
lungomare della Tonnara, si stiano muovendo dinamiche meno note. Se il progetto,
finanziato con 4,5 milioni di euro attraverso i Piani Urbani Integrati della Città
Metropolitana di Reggio Calabria, è stato accolto con entusiasmo, alcune
indiscrezioni suggeriscono che non tutto fili liscio.
Da ambienti vicini a consiglieri di opposizione emerge che negli ultimi giorni è stata
avviata un’analisi approfondita dei documenti ufficiali, attraverso una richiesta di
accesso agli atti. E proprio da queste carte sarebbero saltate fuori alcune criticità che
potrebbero cambiare il dibattito pubblico sull’opera.
Pare che uno degli aspetti più delicati riguardi la riduzione delle carreggiate stradali,
che passerebbero da due a una sola. Un’ipotesi che, se confermata, potrebbe
complicare non poco la viabilità, soprattutto nei mesi estivi, quando il traffico
aumenta esponenzialmente. Alcuni avrebbero già fatto notare che il
passaggio dei mezzi in entrambi i sensi di marcia potrebbe essere critico e che i mezzi
di soccorso potrebbero faticare a raggiungere l’area finale del lungomare,
specialmente negli ultimi 100-150 metri, che sarebbero completamente inaccessibili ai
veicoli a motore.
Si vocifera anche che la questione parcheggi potrebbe diventare un problema per le
attività commerciali del lungomare. Dai documenti visionati da alcuni esponenti
dell’opposizione, sembrerebbe che la progettazione preveda una drastica riduzione
degli spazi destinati alla sosta: una sola grande area, ottenuta tramite demolizioni e
poco altro, senza soluzioni alternative distribuite lungo il percorso. Gli imprenditori e
gli abitanti del luogo starebbero già discutendo le possibili conseguenze sulla
ricettività turistica e sui residenti, temendo difficoltà logistiche per i visitatori e
persino per l’approvvigionamento delle strutture ricettive.
Parrebbe inoltre che i sistemi di difesa dalle mareggiate non siano del tutto
convincenti. Alcune indiscrezioni parlano di soluzioni che non garantirebbero una
protezione efficace contro le potenti ondate invernali, con il rischio di danni strutturali
a medio termine. Alcuni esprimono perplessità, chiedendo
una verifica più approfondita della tenuta delle barriere previste nel progetto.
Secondo alcune fonti, sembrerebbe che il piano sia ancora fermo alla fase di
progettazione definitiva, con i lavori avviati solo su uno stralcio esecutivo nell’area “ex MIAMI”. Questo
potrebbe significare che ci sono ancora margini per modifiche, sempre che il
confronto tra cittadini, tecnici e amministratori porti a un dialogo costruttivo, e
sembra proprio questa la strada che opposizione consiliare ed extra-consiliare
intendono seguire.
In città il fermento è diventato tangibile. Nessuno mette in discussione l’importanza
strategica dell’opera, ma proprio perché si tratta di un intervento che cambierà il volto
del lungomare, una maggiore concertazione potrebbe essere fondamentale. Le
indiscrezioni circolano, e nei prossimi giorni si potrebbe aprire un vero e proprio
dibattito pubblico sulla questione.