Anche i Direttori di Giustizia del Tribunale di Palmi si sono uniti allo stato di agitazione che in queste settimane è al centro del dibattito nazionale, per contrastare la dequalificazione del loro profilo professionale proposta dal Ministero della Giustizia.
Infatti, mentre a Roma i delegati dai Tribunali di tutta Italia – oltre 400 su 1700 in servizio – si sono riuniti di fronte la Corte di Cassazione, in Piazza Cavour, i direttori del Tribunale di Palmi hanno aderito allo sciopero e sospeso le loro attività – ricorrendo a ferie o permessi non retribuiti – fermandosi anche per un momento di condivisione delle motivazioni della protesta.
Da settimane, infatti, i Direttori di Giustizia di tutta Italia si stanno opponendo alla proposta del Ministero che vorrebbe accorparli all’Area dei Funzionari amministrativi, considerandola una dequalificazione del loro ruolo. Chiedono, invece, di essere inquadrati nell’Area delle Elevate Professionalità (EP), che rifletterebbe meglio le responsabilità e la preparazione richieste dal loro lavoro.
Anche a Palmi monta la protesta
È infatti a firma dei Direttori Antonella Patti (Area Amministrativa), Stefania Garocarni (Area Civile), Domenica Abenavoli (Area Penale DIB), Antonio De Nuccio (Area GIP), presente anche alla protesta che si è svolta oggi nella Capitale, e di Sandra Matullo (Ufficio Giudice di Pace), la comunicazione di stato di agitazione dei Direttori del Tribunale di Palmi inviata al Presidente del Tribunale f.f. Piero Viola, che in una nota di risposta esprime la sua solidarietà.
«Nel prendere atto dello stato di agitazione – si legge nella nota – per le ragioni meglio compendiate nel documento redatto dal Coordinamento Nazionale Direttori Giustizia e fermo restando il doveroso rispetto delle competenze ministeriali al riguardo, non posso che manifestare solidarietà alla categoria dei Direttori Amministrativi e personale vicinanza, in particolare, ai Direttori di questo Tribunale che non hanno mai fatto mancare l’impegno, la competenza e la collaborazione per il buon andamento dell’Ufficio.
Proprio nella prospettiva della migliore funzionalità del servizio da garantire agli utenti del sistema giustizia, auspico che nelle sedi opportune sia rivalutata la bontà delle scelte normative sino ad ora ipotizzate e sia prestata la massima attenzione e la giusta valorizzazione al compito di direzione e coordinamento degli Uffici e di organizzazione e controllo del personale che sino ad oggi i Direttori hanno assicurato nel trade union tra i vertici dirigenziali e l’intero personale amministrativo».
Il futuro dei Direttori della Giustizia è al centro del dibattito. L’esito delle recenti manifestazioni e delle imminenti negoziazioni sarà cruciale per capire se le loro istanze verranno soddisfatte e quali soluzioni potranno essere adottate per garantire il riconoscimento del loro ruolo, inclusi i necessari riconoscimenti finanziari.