
MELICUCCO (3 agosto 2011) – Almeno due gli esecutori dell’omicidio di Francesco Fossari. Sul luogo del delitto che si è consumato ieri a Melicucco, sono stati rinvenuti i proiettili di due diverse pistole: una 9×21 e una 7 e 65. Da entrambe sono partiti cinque colpi, uno dei quali rimasto inesploso. Quattro o cinque colpi di pistola hanno raggiunto il volto del 43enne, pregiudicato di Melicucco, provocandogli la morte.
È questa l’ulteriore agghiacciante novità venuta fuori nelle ultime ore, circa un delitto che si è consumato in pieno giorno e in pieno stile mafioso. Non ci sono in via Maggiore Medico Romano, che si trova di fronte al cimitero di Melicucco, segni delle ruote di qualche mezzo sull’asfalto. Per cui gli assassini potrebbero avere raggiunto Fossari in moto, o in macchina. Una delle ipotesi avanzate dagli inquirenti è che Fossari conoscesse i killer, e per questo sarebbe sceso dalla sua Audi A1 bianca, presa a noleggio la sera prima all’aeroporto di Lamezia Terme, spostandosi di qualche metro dal punto in cui l’ha parcheggiata col motore acceso. Lo stesso aeroporto che l’uomo, prima che la sua corsa s’interrompesse bruscamente, stava tentando di raggiungere per riportare la macchina usata al ritorno di un viaggio di lavoro. Con lui a Lamezia sarebbe arrivato anche il fratello che era più avanti in un’altra macchina. Solo l’esame autoptico, che sarà eseguito nei prossimi giorni all’ospedale Riuniti di Reggio Calabria, svelerà altri particolari della vicenda, che presenta diverse zone d’ombra. Soprattutto rimane un mistero cosa l’uomo abbia fatto durante le ultime ore di vita, se ha sentito qualcuno, se doveva incontrare qualcun altro.
Fossari lascia così la moglie e i tre figli con cui abitava in via Grappa. Ieri sera l’amministrazione comunale di Melicucco ha anche annullato uno spettacolo teatrale che doveva tenersi proprio vicino all’abitazione dell’uomo che nella vita era un commerciante d’infissi. E che quella strada in cui ha trovato la morte, era solito attraversare decine di volte al giorno, per raggiungere il posto di lavoro o la casa del padre. Le indagini proseguono sotto la guida del dirigente del Commissariato di Polistena, il commissario capo Pierfranco Amati, che al momento, pare non escludere nessuna pista. Dato che l’uomo ha un passato criminale degno di nota: il 28 agosto del 2008 Fossari fu arrestato a Roccella Jonica, dai carabinieri di Gioia Tauro, dopo un mese di latitanza, dovendo scontare una pena di 2 anni, 5 mesi e 28 giorni di reclusione per produzione e spaccio di sostanze stupefacenti; nel 1994 fu scoperto mentre si occupava di un’altra piantagione di stupefacenti. Tra il 1998 e il 1999 fu denunciato, in stato di libertà, per truffa. Il suo profilo criminale pare rispecchiare quello personale, dato che gli inquirenti lo dipingono come un uomo iracondo al di fuori della mura familiari. Se si è trattato di un regolamento di conti, uno sgarro, oppure di un omicidio passionale, solo il tempo potrà svelarlo. Ora si scava nelle ultime ore di vita dell’uomo. Per il momento nessun testimone oculare.
Angela Corica