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Nel Campo della solidarietà di Palmi volano le Lucciole Blu dei Lions

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Negli Appalachi della Carolina del Nord, ogni anno, nelle prime settimane di giugno, le
foreste si popolano di piccole luci blu: sono le lucciole fantasma (nome scientifico Phausis
reticulata), che salutano la tarda primavera e attendono l’estate ormai prossima.
Nel comprensorio di Palmi, fra le dolci distese collinari dei “piani della corona”, rivive nello
stesso periodo dell’anno il miracolo di amore e solidarietà a cui dà vita il Campo Lucciola
Blu Arcobaleno.
Sono ragazzi e ragazze con disabilità le Lucciole Blu che animano il pianoro; arrivano da
ogni città o paese della Calabria e della Campania, per godere di una settimana di ristoro e
tranquillità in un’oasi di bellezza e convivialità.
Fu un incontro fortunato a rendere reale una visione: Roberto Scerbo, all’epoca Governatore
del Distretto 108 YA del Lions Club International, accompagnato da Annunziato Santoro,
incontrò Don Silvio Mesiti proprio laddove si stavano ancora ponendo le pietre dell’hotel
Presenza, a Sant’Elia. Ben presto altri soci furono e si sentirono coinvolti, fra cui Giovanna
Gattola La Cava, il cui operato è ancora oggi ricordato con commozione.
A distanza di oltre vent’anni il Campo Lucciola Blu Arcobaleno continua ad essere tra i
service più impegnativi per il Distretto Lions e per il Lions Club di Palmi in particolare, che
ne cura l’organizzazione con l’Associazione Presenza, in collaborazione con molti altri
Lions Club.
Nella settimana di giugno dell’edizione 2025, sono stati venti i ragazzi e le ragazze ospitati,
con un familiare accompagnatore.
La macchina organizzativa, coordinata da Carmelo Ciappina, Delegato del Governatore per
il Campo Lucciola Blu Arcobaleno, e da Ettore Gerace, Presidente del Lions Club di Palmi,
si era mossa per tempo per accogliere le sue piccole e festanti lucciole, impazienti di
ritrovarsi e di vivere ogni momento con gioia, serenità e spensieratezza, facendo scorta di
positività fino all’anno a venire.
Un programma fitto di attività ludico-ricreative ha animato le giornate dei partecipanti:
laboratori di ceramica, di pittura e disegno; scuola di cucina e di pasticceria; attività fisica
all’aria aperta, momenti conviviali e incontri dedicati ai genitori, arrivando fino a sera, per
godere degli spettacolini di musica, karaoke, varietà, teatro, per rilassarsi e prepararsi al
riposo ristoratore della notte.
I Lions di tutti i Club aderenti, organizzati in una cadenzata staffetta, sono stati
costantemente a fianco dei ragazzi e delle ragazze e delle rispettive famiglie, dimentichi del
proprio ruolo sociale e della propria professione, perché al Campo Lucciola Blu Arcobaleno
ci si chiama tutti per nome, anche se sei il Garante per i Diritti delle Persone con Disabilità
della Regione Calabria o il Past Governatore o il Futuro Governatore del Distretto 108 YA
del Lions Club, tutti presenti alla cerimonia di apertura del Campo, unitamente a tante altre
cariche lionistiche e civili. Solo a Don Silvio, che ha officiato come sua consuetudine una
messa per il Campo, si riserva il rispettoso, ma mai formale “Don”, perché al Campo ci si

riscopre tutti figli della stessa madre, tutti esseri umani, alcuni più fortunati e altri molto
meno.
Così si scorgono imperturbabili avvocati, che riescono a commuoversi fino alle lacrime;
seriosi architetti che si entusiasmano davanti a gigantesche bolle di sapone; sotto il trucco,
la parrucca e il naso rosso dei pagliacci si riconoscono compunti professionisti; e ci sono i
medici, che smontano dal proprio turno di lavoro per cominciare quello di sorveglianza e di
assistenza agli ospiti. E ci sono Mariella e Toni, presenti giorno e notte per tutta la durata
del Campo, come due angeli custodi.
Questo è il vero prodigio: donarsi e donare una parte del proprio “prezioso” tempo a chi di
quel tempo “così normale” non può usufruire.
L’auspicio è che il Campo Lucciola Blu Arcobaleno continui nella concretizzazione del suo
miracolo e si rinnovi, anno dopo anno, come le lucciole blu fantasma della Carolina del
Nord, che ripopolano i boschi ad ogni giugno.
Basta davvero poco: è sufficiente guardarsi dentro e riscoprire quanto sia irresistibile il
bisogno di essere ancora capaci di dare amore al proprio prossimo.

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