GIOIA TAURO (16 settembre 2011) – Dopo mesi di silenzi, la Medcenter Container Terminal, società che gestisce il Porto di Gioia Tauro, tramite l’amministratore delegato Domenico Bagalà, ha rilasciato al quotidiano “Gazzetta del Sud” la sua versione dei fatti dopo l’inizio di una fase molto delicata per lo scalo Calabrese.
Nell’intervista la società ha riferito di avere ancora un forte interesse su Gioia Tauro, nonostante le perdite societarie che proseguono imperterrite tanto che nel piano di ridimensionamento aziendale è stato previsto l’accantonamento di mezzi e strutture che non servono come alcune gru e gli stradiel carrier (carrelli di movimentazione). I dati sulle movimentazioni sono molto preoccupanti:-11% nei primi otto mesi e le stime non sono in positivo per l’ultima parte dell’anno in corso.
Per Bagalà le cause della situazione delicata di Gioia Tauro erano nell’aria da tempo: «Da 4 anni avevamo detto che i porti del nord Africa avrebbero messo in difficoltà gli scali italiani – ha risposto alla precisa domanda del cronista della Gazzetta- Qui c’è un costo del lavoro superiore di 7 volte; tasse che lì sono inimmaginabili. Abbiamo chiesto ed ottenuto l’abbattimento delle tasse di ancoraggio. Nulla invece sulle accise e sulla defiscalizzazione al 45% degli oneri sociali sul costo del lavoro».
Proprio sul lavoro gli effetti della cassa integrazione straordinaria si stanno facendo sentire, performance dei dipendenti molto alte vicine alla media di 30 teu l’ora e assenteismo ridotto al minimo.
I dubbi però rimangono tutti sul futuro dello scalo: «Adesso la domanda è inferiore rispetto all’offerta e si potrà livellare a partire dal 2015. – ha detto Bagalà – I terminal hanno un poter minore rispetto alle compagnie di navigazione che si spostano dove meglio credono. Le condizioni sono mutate rispetto agli anni scorsi e la concorrenza è agguerrita. Gioia non era efficiente con 22,5 di media movimentazioni l’ora rispetto ai 30 di Port Said».
Mct ha, infine, precisato di voler rimanere a Gioia Tauro e anzi ha lanciato un appello ai vari attori del territorio al fine di fare squadra per potenziare l’area retro portuale.