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Lo Stretto unisce: traversata simbolo di inclusione per i 160 anni della Guardia Costiera

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La disabilità è spesso considerata una barriera, una linea invisibile che separa. Eppure, nella straordinaria traversata dello Stretto di Messina avvenuta stamattina alle 7:30, è accaduto esattamente il contrario: la diversità è diventata ricchezza, la fatica si è fatta solidarietà e il mare, per una volta, ha unito più che diviso.

In occasione dei 160 anni della Guardia Costiera, atleti paralimpici e non si sono ritrovati insieme sulla spiaggia di Capo Peloro, punto di partenza di una traversata che li ha condotti fino a Cannitello, sulla sponda calabrese. In prima linea, il conduttore di Uno Mattina, Massimiliano Ossini, accompagnato da campioni del calibro di Giovanni De Gennaro, medaglia d’oro olimpica, e da rappresentanti della squadra paralimpica della Calabria.

L’evento, trasmesso in diretta su Rai 1, ha offerto immagini toccanti e testimonianze potenti raccolte dal giornalista Massimo Tosi, che ha intervistato i partecipanti all’arrivo a Villa San Giovanni. Commovente la storia di Irene, ex paziente oncologica, che ha affrontato la traversata per la decima volta, dedicando la sua impresa a tutte le donne che lottano contro il tumore al seno: “Lo sport unisce, è inclusivo e senza barriere: siamo qui per festeggiare la vita”. Accanto a lei Denise, atleta con disabilità motoria, il cui esempio in acqua ha colpito tutti: “Tra olimpici e paralimpici oggi non c’è stata nessuna differenza”, ha detto con orgoglio.

Un particolare, la presenza di due atleti di Palmesi, Nicolò e Peppe, tesserati con la Blu Team nuoto di Villa San Giovanni, che oggi non hanno partecipato in veste competitiva, bensì in quella di “garanti della sicurezza” a fianco di Ossini, accompagnandolo lungo tutto il tratto di mare. Presenza silenziosa ma preziosissima, la loro, a testimoniare come la solidarietà nello sport possa esprimersi anche in ruoli meno visibili ma fondamentali.

Nel suo commento, Ossini ha ricordato con passione l’importanza dello sport come strumento di inclusione e benessere, sottolineando “il mare come unione” e il valore della sana alimentazione. Parole che hanno trovato eco nelle dichiarazioni dello stesso De Gennaro: “Spesso vivo lo sport solo nell’agonismo, ma oggi ho riscoperto la sua bellezza più autentica: quando si fa insieme, senza voler prevalere”.

Una giornata indimenticabile, dedicata anche a chi – come li ha definiti Ossini – sono da 160 anni gli “angeli del mare”: uomini e donne della Guardia Costiera, che ogni giorno vegliano con discrezione ma fermezza sulle vite in mare, proprio come gli atleti oggi lo hanno fatto per lui.

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