Salvatore Larocca – Sono duecentoquaranta anni che i Laureanesi, memori e grati, devoti della SS.Vergine del Carmelo, rinnovano l’atto di ringraziamento alla Beata Vergine Maria del Carmelo il cinque febbraio intonano il “Sub tuum praesidium” la più antica e più bella preghiera dedicata alla Madonna, a memoria di quel terribile stesso giorno dell’alba del 1783, quando il tragico, ormai storico, terremoto rase al suolo definitivamente l’intero circondario dell’antico Borrello e qualcuno raccontò di averla vista sospesa nel cielo a protezione della cittadinanza.
Atti di fede e di speranza, di anno in anno, accompagnano la bellissima effige del Carmelo lungo le vie del paese fino al Belvedere, dove con rinnovato fervore cristiano, i portatori la adagiano rivolta verso il centro abitato, metafora di quel sguardo divino e protettore, accompagnato da canti litanici.
Instancabile, e per molti di loro insostituibili, il comitato parrocchiale che anche quest’anno ha voluto rinnovare l’antico culto, con la stessa passione, lo stesso impegno, sotto la guida dell’instanziabile Luigi Frezza. Sono state tante le iniziative, negli anni, con l’impegno di tutta la comunità parrocchiale, per il recupero dei beni sacri del Carmelo, dal raffinato Vestito del simulacro, al recupero dell’antica varetta, finemente restaurata in foglia d’oro offerta, a devozione, dalla comunità, con un sapiente intervento conservativo.
Necessario, ora, un intervento di restauro e conservazione architettonica, particolarmente dell’esterno, della antica chiesetta dedicata, in pieno centro cittadino, poco più di una cappella, ma di grande fascino che, oltre alla Madonna del Carmelo a cui è dedicata, conserva un importante crocifisso ligneo seicentesco. Momenti mistici, quindi, che si ripetono, in un misto tra devozione e riconoscenza a ringraziare e scongiurare quell’atavica paura della catastrofe che ognuno in questi luoghi avverte e sente addosso, sempre, purtroppo, presente fin dalla notte dei tempi che, al di là di peccati e castighi ce lo ricorda la geologia del territorio e che proprio alle 4:17 di oggi, gli eventi in Turchia, non aiutano certo ad abituarsi o dimenticarsene.