GIOIA TAURO – Hanno deciso di protestare occupando il comune di Gioia Tauro i 103 lavoratori LSU-LPU che dicono No alla contrattualizzazione di sei mesi per 36 ore settimanali, così come comunicato dall’ente, visti i fondi stanziati dal Ministero del lavoro.
Un milione e mezzo é la quota che il comune della città del porto ha a disposizione per “sistemare” i lavoratori che da tempo lottano per i loro diritti.
E quello che chiedono é che venga applicata la norma che permette di andare oltre i sei mesi, lavorando 26 ore settimanali per un anno, usufruendo di ulteriori fondi di cui dispone la Regione, così come comunicato dallo stesso presidente della Calabria Oliverio, durante un incontro tenutosi a Lamezia Terme nei giorni scorsi.
Erano una sessantina questa sera i lavoratori al comune gioiese, supportati da Patrizia Giannotta, NIDIL Cgil, che hanno lasciato l’edificio solo intorno alle 23, dalle 19, nel momento in cui il prefetto Raffaele Ruberto ha promesso un incontro che si terrà domani mattina alle 10.30 nella Sala consiliare per poter discutere sulla questione.
Sono spaventati i lavoratori per il poco tempo rimasto prima di concludere la contrattualizzazione e non perder quindi i fondi a disposizione. Entro la fine di dicembre il tutto deve concludersi.
Le risorse rese disponibili dal Governo, pari a 50 milioni di Euro, fin da subito sono apparse scarse per poter coprire il fabbisogno dei lavoratori calabresi.
Dopo tante battaglie finalmente é arrivata lo scorso 19 dicembre la nota con cui si comunicava che la Regione Calabria ha a disposizione altri 38 milioni di euro da utilizzare.
Ed é proprio a questi fondi che i 103 lavoratori chiedono che il comune attinga per poter prolungare ad almeno un anno il periodo di contrattualizzazione.