
GIOIA TAURO- Sono stati quattro giorni intensi di preghiere e di funzioni religiose, quelli trascorsi presso il Duomo di Gioia Tauro dopo l’arrivo della Madonna di Loreto.
Lunedì mattina l’effige della Vergine è stata accolta da un nutrito gruppo di fedeli presso il piazzale dell’Ospedale Giovanni XXIII.
Presente il sindaco della città Renato Bellofiore, l’arcivescovo Mons. Giovanni Tonucci, che ha consegnato simbolicamente la statua alla città, ricordando come la Madonna di Loreto sia “meta ogni anno di tantissimi pellegrini, in visita alla Santa Casa di Nazareth”.
Durante la sua permanenza a Gioia vicino alla statua hanno pregato persone provenienti da tutta la piana e per questo il duomo è rimasto aperto fino fino a notte fonda.
Oltre alle sante messe, diversi sono stati i momenti importanti di questo evento. L’arcivescovo ha incontrato le famiglie, gli ammalati i giovani, ha visitato e benedetto il porto della città e ha ricevuto in dono dallo scultore gioiese Cosimo Allera una pittoscultura raffigurante il volto della madonna di Loreto

Ma il cuore della visita della Vergine Lauretana è stato soprattutto il concerto catechesi di Mons. Marco Frisina con l’orchestra giovanile della piana. 54 orchestrali, 76 coristi e 10 brani sono stati i numeri per l’evento musicale seguito in una chiesa traboccante di fedeli insieme ad una piazza anch’essa gremita, che ha seguito l’evento da un maxi schermo montato per l’occasione sul sagrato.
L’orchestra giovanile della piana diretta dal Frisina ha eseguito i brani cantati da un coro formato da un complesso di voci del Duomo gioese, della Chiesa M. Santissima del Rosario di Cittanova e dal coro interparrocchiale di Oppido Mammertina.
« Dobbiamo avere fiducia in Maria – ha detto Frisina durante l’esecuzione dei brani – a lei dobbiamo affidarci, confidare i nostri problemi e non temere nulla».
Hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore alla cultura Monica della Vedova e Bruno Zema direttore dell’orchestra sinfonica giovanile.
Durante il concerto don Francesco Laruffa ha consegnato il premio Sant’Ippolito all’arcivescovo “in onore del santuario della famiglia”.
Il concerto si è chiuso con un lungo applauso arrivato al termine dell’esecuzione “Preferisco il Paradiso”.
«Questa è una festa grande – ha detto don Laruffa – chiudere il concerto con questa canzone del Paradiso ci fa venire voglia di dormire qui stanotte e rimanere in compagnia di Maria».
La sacra icona portata in processione nella tarda serata di giovedì per le vie della città, è stata accolta con devozione dai quartieri con fiori, preghiere e fuochi pirotecnici.
«Questo è stato l’abbraccio di Maria alla città – ha detto Don Francesco Laruffa visibilmente commosso al termine della processione – abbraccio e benedizione sono stati le parole di queste giornate, che saranno per sempre assaporate dal nostro cuore».
Angela Angilletta