Alleanza gioiese ha incontrato la Comunità islamica di Gioia Tauro. L’incontro ha gettato le basi per un dialogo significativo e una collaborazione fruttuosa tra Alleanza e la Comunità islamica locale e rappresenta un evento di portata storica senza precedenti.
La Comunità Islamica ha accolto con favore l’invito al dialogo, a tal punto da aprire le porte della Moschea per incontrare Alleanza gioiese e gettare le basi per un dialogo costruttivo. Questa iniziativa ha creato un ponte tra le due comunità, offrendo l’opportunità di affrontare e risolvere insieme le molteplici sfide che entrambe affrontano.
Il referente della Comunità islamica ha inaugurato il dibattito, lodando l’iniziativa e sottolineando le difficoltà che la sua comunità affronta quotidianamente.
«Siamo stanchi di dover chiedere alle istituzioni i nostri diritti più elementari, vogliamo fare il possibile per essere d’aiuto a Gioia Tauro, ma fino ad oggi abbiamo ottenuto promesse alle quali non è seguito alcun fatto; rileviamo con estremo piacere la presenza del candidato a sindaco Rosario Schiavone, che già prima delle elezioni ha mostrato sincera vicinanza alla nostra comunità», ha detto il referente della Comunità islamica.
In risposta, Rosario Schiavone ha enfatizzato l’importanza del dialogo interculturale e ha proposto la pianificazione di progetti comuni. «Insieme possiamo creare un processo di multiculturalismo positivo, crescendo senza reciproche imposizioni e costruendo itinerari virtuosi che le due comunità possono percorrere insieme: ne gioverebbe la città intera, che ha bisogno di unità e coesione di fronte alle sfide del futuro».
A fare eco a Rosario Schiavone è stato il presidente di Alleanza gioiese, Antonino Papalia, che nel suo intervento ha sottolineato che l’incontro mira a coinvolgere attivamente la comunità nel progetto.
«Alleanza gioiese incarna diverse esperienze, culture e generazioni, unite per contribuire allo sviluppo della città. È dirimente che la comunità islamica scelga uno o più soggetti politici da candidare, perché la democrazia rappresentativa si basa appunto su questo principio: ogni cittadino o gruppo di cittadini deve eleggere un proprio portavoce all’ interno delle istituzioni», ha dichiarato Papalia.
La proposta di coinvolgimento attivo è stata accolta con entusiasmo dalla Comunità islamica, che ha dimostrato una pronta e immediata disponibilità a partecipare.
Anche sul fronte lavoro, come evidenziato dal manager Marcello Gatto, anch’egli membro di Alleanza gioiese, «la connessione tra le due comunità è fondamentale, i nostri rapporti sul fronte dello scambio merci con porti come Tangeri sono sempre più frequenti, pertanto cominciare anche a livello locale un percorso di scambi e di interculturalità è necessario».
Il dipartimento Politiche sociali e Terzo settore ha sottolineato l’importanza di questo lavoro di inclusione e dialogo.
«Nessuno deve restare indietro in una comunità che si rispetti: la comunità islamica è storica e conta centinaia di uomini e donne che, insieme al diritto/dovere di rispettare le regole, hanno il diritto di fruire di tutti i servizi al pari di ogni altro cittadino gioiese», ha dichiarato Viviana De Maio, evidenziando la necessità di continuare il lavoro di partecipazione e inclusione.
Questo storico incontro segna un passo avanti verso una Gioia Tauro più inclusiva, dove la diversità diventa un punto di forza nella costruzione di una comunità



