Si sarebbe messa in congedo da oggi l’insegnante del liceo scientifico “Nicola Pizi” di Palmi finita al centro di una grossa polemica per aver rivolto parole spiacevoli ad una alunna figlia di Maria Chindamo, l’imprenditrice di Laureana di Borrello scomparsa due anni fa in circostanze ancora misteriose.
«Le donne andrebbero sterminate perché non servono a nulla», la frase incriminata, seguita da un’altra affermazione che, se non fosse stata rivolta ad una adolescente che ha ben poco di cui sorridere, perché la vita le ha portato via prima il padre ed un anno dopo anche la madre, sarebbe risultata anche innocente: «Tu sempre con questo sorriso, ti dovrebbero fare ministro dell’allegria», ha proseguito l’insegnante.
Parole che l’insegnante di storia ha pronunciato in classe e confermato di averle dette anche dinanzi alla dirigente scolastica.
Questa mattina la figlia di Maria Chindamo ha partecipato al corteo a Vibo Valentia in occasione della XXIII Giornata della Memoria delle vittime di mafia, ed ai microfoni di Alessio Bompasso di LaC News 24 ha detto: «Mi sono sentita colpita, dopo tutto quello che mi è successo non era questo ciò che mi aspettavo dalla mia scuola. Mi aspettavo conforto e sostegno».
La ragazza ha anche precisato che da parte della dirigente scolastica, dei compagni e degli altri docenti ha avuto piena solidarietà.
Era presente al corteo anche Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, che ha ribadito quanto detto ieri: «Sono la mafia e la cultura mafiosa a dover essere sterminate, non le donne – ha detto Vincenzo Chindamo al microfono di Alessio Bompasso – Sono qui oggi per chiedere ancora una volta verità e giustizia per mia sorella Maria».
Intanto al liceo “Pizi” di Palmi nessuno vuole parlare con i giornalisti della vicenda; bocche cucite da ieri tra i docenti e gli alunni, che vorrebbero che la polemica sulla frase delladocente si placasse al più presto.
Intanto la dirigente scolastica ha fatto sapere che rilascerà delle dichiarazioni nei prossimi giorni, e la docente da oggi sarebbe in congedo.