Il prossimo 27 aprile segnerà ufficialmente la fine dell’era di Francesco Sergi alla guida della U.S. Palmese 1912. L’ex patron neroverde, che in questi quattro anni ha guidato il club con determinazione e sacrificio, si prepara a dire addio alla squadra che ha salvato in extremis, restituendole dignità e prospettive future. Tuttavia, il suo congedo è segnato da un episodio inquietante: un atto intimidatorio ai danni della sua abitazione, attualmente sotto indagine da parte delle forze dell’ordine.
Nel suo lungo messaggio di commiato, Sergi ha ripercorso la sua esperienza alla guida della Palmese, sottolineando il suo impegno costante e i sacrifici personali che ha affrontato per far crescere il progetto sportivo. La sua passione per il calcio l’ha spinto a investire non solo risorse economiche, ma anche tempo, energia e salute, con l’unico obiettivo di restituire prestigio alla società. «Il calcio è una malattia», ha scritto, «da cui è difficile uscire indenni».
Nonostante l’annuncio del suo addio fosse stato previsto da tempo, l’ultimo periodo alla guida della Palmese ha riservato momenti difficili. Il fallimento del progetto più ambizioso e le difficoltà gestionali hanno portato Sergi a ribadire la decisione di farsi da parte, assicurando però la sua presenza come tifoso e sostenitore del club. Tuttavia, il momento dell’addio è stato macchiato da un episodio gravissimo: un vile atto intimidatorio contro la sua abitazione, un gesto che lo stesso Sergi ha condannato fermamente, affermando che nel 2025 episodi del genere non dovrebbero accadere.
«La mia famiglia sta bene, grazie a Dio», ha rassicurato nel suo messaggio, sottolineando che nessuno ha subito conseguenze dirette, ma che il gesto resta comunque un fatto grave e inaccettabile. La vicenda ha suscitato solidarietà e vicinanza da parte della comunità sportiva e dei tifosi, che si stringono attorno a Sergi e alla sua famiglia in questo momento difficile.
L’addio ufficiale avverrà il 27 aprile, in occasione dell’ultima gara di campionato, dove Sergi saluterà definitivamente la squadra e passerà il testimone al nuovo responsabile, Cutrì. Il suo auspicio è che la Palmese possa crescere ulteriormente e continuare a valorizzare i giovani talenti locali, mantenendo alta la visibilità conquistata grazie a iniziative come il recente film sulla squadra.
Sergi lascia dunque la Palmese con un bagaglio di emozioni, ricordi e successi, ma anche con l’amarezza per un episodio che non avrebbe mai voluto vivere. Ora, però, guarda avanti a testa alta, con la speranza che il futuro riservi solo crescita e nuove opportunità per la società e per il calcio calabrese.