E adesso la palla passa al consigliere regionale Giuseppe Mattiani, fresco di elezione.
È a lui, infatti, che Pino Ippolito Armino, consigliere di opposizione del Comune di Palmi, si rivolge perché prenda una posizione sulla vicenda che riguarda l’apertura della discarica di contrada La Zingara di Melicuccà, discarica la cui riapertura è al centro di un acceso dibattito che va avanti da ormai diversi anni, tra l Città Metropolitana ed alcune associazioni del territorio a tutela della salute e dell’ambiente.
Motivo della contesa è il luogo in cui la discarica sorge, non distante dalla falda da cui sgorga la fonte che serve l’acquedotto Vina, impianto che distribuisce l’acqua a Palmi, Seminara, Melicuccà e Sant’Eufemia d’Aspromonte. Studi effettuati negli anni scorsi, e ricerche più recenti – le ultime sono quella del CNR e dell’ISPRA, presentate lo scorso sabato – hanno messo in evidenza l’esistenza della possibilità di rischio che l’acqua possa inquinarsi, dato che però non sarebbe emerso dalla relazione prodotta dalla Città Metropolitana.
«Che ne pensa l’onorevole Giuseppe Mattiani di questa vicenda? Non conosciamo la sua opinione in merito e vorremmo conoscerla. Ha intenzione ed è in grado di difendere l’acqua dei suoi, dei nostri avi dall’attacco che viene, peraltro, dalla parte politica che sulla carta almeno è a lui avversa?», chiede Ippolito.
Sulla vicenda che riguarda la realizzazione della discarica per rifiuti solidi urbani a Melicuccà, il consigliere delegato all’ambiente della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Salvatore Fuda, ha atteso che le associazioni venissero a conoscenza delle conclusioni raggiunte dal CNR per intervenire con le sue incredibili dichiarazioni: “Riteniamo che sia necessario andare oltre l’analisi condotta dal CNR poiché gli esiti di tale lavoro non hanno risposto in modo soddisfacente a quello che è il vero interrogativo da cui dipende l’intera vicenda, ovvero se la falda che alimenta la sorgente Vina possa subire degli eventuali effetti nocivi dall’entrata in esercizio dell’impianto che si trova ad una distanza di oltre tre chilometri da essa”.
«Ho già adeguatamente commentato altrove le opinioni pseudo-scientifiche di Fuda – scrive Pino Ippolito in un articolo pubblicato stamattina – che non è, come noto, né geologo né ingegnere. Qui preme sottolineare lo zelo nel perseguire l’obiettivo che qualcuno gli deve aver affidato: aprire alla coltivazione la nuova discarica alla Zingara, non importa se si corre il rischio di contaminazione della sorgente Vina che da oltre cento anni garantisce acqua potabile agli abitanti di Palmi, Seminara e Melicuccà. Più tempestivo era però stato l’ex sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che appena depositata la relazione CNR e ancor prima che l’opinione pubblica ne apprendesse le conclusioni (“Possiamo ritenere che le acque sotterranee o sacche idriche in prossimità dell’area di discarica possono interferire anche se in modo indiretto, con quelle che presumibilmente alimentano la sorgente del torrente Vina”) si era precipitato a comunicare che la discarica era pronta e che spettava alla Regione deciderne l’entrata in esercizio. Per una volta siamo d’accordo con l’ex sindaco. La “sinistra” della CMRC ha già deciso: si apra la discarica e si versino dentro quanti più rifiuti sia possibile sino al completo esaurimento. Alla destra che governa da un paio di mesi la Calabria spetta l’ultima parola. Noi abbiamo fatto la nostra parte denunciando per primi, grazie alla generosa e gratuita opera dell’ingegnere Mimmo Licastro e del geologo Elio Circosta, l’assurdità di quella scelta e costringendo l’opinione pubblica e la stessa amministrazione comunale a prenderne atto. Ora Palmi ha un consigliere regionale, votato a furor di popolo, che appartiene alla maggioranza del neo-presidente Occhiuto».