PALMI – È iniziato da poco meno di mezz’ora il processo sull’omicidio di Fabrizio Pioli.

La Corte d’Assise, presieduta da Silvia Capone con a latere Antonella Crea, più i giudici popolari, hanno fatto ingresso in aula bunker, a Palmi, da poco.

Alla sbarra Antonio Napoli, considerato dalla Procura di Palmi – rappresentata in aula dal sostituto Giulia Pantano – l’assassino di Fabrizio Pioli, la moglie Rosina, il figlio Domenico ed il nipote Francesco. Per gli altri tre l’accusa è di concorso in omicidio ed occultamento del cadavere dell’elettrauto di Gioia Tauro, scomparso un anno fa.

A processo anche Domenico Galatà, il rosarnese che avrebbe favorito la latitanza di Domenico Napoli.

Gli imputati sono stati tutti rinviati a giudizio a metà febbraio dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palmi Fulvio Accurso; il giorno del rinvio a giudizio Antonio Napoli era ancora latitante. Si è costituito ai carabinieri il primo marzo, giorno in cui è stato anche rinvenuto il cadavere di Fabrizio Pioli, in aperta campagna tra Melicucco e Rosarno, non lontano dal luogo in cui un anno fa è stata ritrovata l’auto carbonizzata di Pioli.

Ieri la Corte d’Assise ha conferito al professore Di Mizio l’incarico per effettuare l’autopsia sul cadavere di Pioli, esame che riprenderà sabato mattina.

Anche questa mattina l’aula del Tribunale di Palmi è stata invasa dagli amici di Fabrizio Pioli, con indosso la T-shirt con lo slogan “Io sono Fabrizio”.