Che cosa vuol dire essere “cittadino del mondo”? È possibile una cittadinanza “cosmopolìta”? È auspicabile che il “cosmopólita” possegga un’identità “collettiva”? Prendendo le mosse da queste domande, gli alunni e i docenti del Liceo Linguistico e delle Scienze Umane “Corrado Alvaro” di Palmi hanno inaugurato una riflessione che ha avuto luogo presso l’Aula Magna del loro Istituto il 22 febbraio, alla presenza della professoressa Assunta Carrà, Presidente della Scuola Superiore di Psicologia Applicata “G. Sergi” di Palmi, e del professore Memmo Saltalamacchia.
Ospite d’onore della scuola è stato il Magistrato Concettina Epifanio, nominato dal CSM Presidente del Tribunale di Palmi il 22 novembre 2017 e presentato dalla professoressa Aurora Di Certo. La tematica generale dell’incontro, che rientra nel ciclo dei “Caffè filosofici dell’Alvaro” progettati per l’a.s. 2017/2018 dalla dirigente scolastica Carmela Lucisano, è stata: Per una cittadinanza “cosmopolita”. L’identità tra scontri e incontri.
Dopo il saluto della vicepreside Enrica Scolaro, la dottoressa Epifanio è intervenuta esponendo da un punto di vista giuridico le problematiche connesse alla convivenza di cittadini di nazioni diverse sul suolo dello Stato italiano. Il Magistrato ha ricordato che pace e giustizia non possono essere mai disgiunte e ha invitato a lottare contro la “globalizzazione dell’indifferenza”, che priva l’uomo della sua umanità e rende impossibile risolvere qualsiasi tipo di conflitto.
La professoressa Marafioti ha poi tenuto una conferenza dal titolo Cittadini del mondo tra identità e differenze, in cui ha indicato come sia possibile superare i due processi apparentemente opposti a cui si assiste oggi – l’omologazione culturale del “villaggio globale” e la chiusura autoreferenziale di individui e gruppi umani – mediante un processo di ricostruzione identitaria: soltanto essendo “cosmopoliti” e contemporaneamente italiani, europei, occidentali, potremo lavorare all’edificazione di un mondo in cui non vi siano più né “super-uomini” né barbari.
Il ruolo dell’educazione nella costituzione dell’identità individuale e collettiva è stato approfondito dalla professoressa Carrà, che ha sottolineato la necessità di valorizzare la nostra cultura aprendosi nel contempo a quella delle altre nazioni anche mediante soggiorni di studio e ricerca all’estero. L’importanza delle leggi per la vita sociale di ogni tipo di gruppo umano è stato descritto dal professore Saltalamacchia, che ha ricordato come la nostra tradizione culturale affondi le sue radici nel mondo greco-romano e nel Corpus Iuris Iustinianeum, il cui spirito va recuperato per poter ridefinire i compiti del cittadino nell’attuale contesto storico.
La mattinata è continuata con gli interventi degli alunni, che hanno alternato riflessioni “teoriche” sulle modalità di relazionarsi all’“altro” e recitazione di poesie in lingua straniera: Fremd, Hermano, Intercultural Love, lette o addirittura composte dalle classi V BL, V AL e IV BL. Il problema della crisi dell’Unione Europea, che ha mostrato la sua debolezza anche nel caso della gestione comunitaria dei flussi migratori, è stato analizzato da un punto di vista socio-antropologico dagli alunni di V AN mediante un cartellone, curato dalla professoressa Maria Antonietta Romeo. L’attualità del progetto kantiano esposto nello scritto Per la pace perpetua è stato spiegato attraverso un PowerPoint dalle alunne di IV BS.
A conclusione della mattinata il Magistrato Concettina Epifanio ha risposto alle domande poste da docenti e studenti, ricordando come ogni cambiamento è avviato da un impegno che ciascuno deve assumersi in prima persona. Il dibattito si è concluso con il riconoscimento che soltanto il dialogo, consentendo di comprendere l’altro, potrà portare a conoscere se stessi e a crescere insieme, maturando così un’identità autenticamente “comune”.