HomeCronacaConcussione ai danni di un imprenditore, in manette due carabinieri

Concussione ai danni di un imprenditore, in manette due carabinieri

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Due sovrintendenti in servizio a Vibo Valentia, il Vice Brigadiere Armando Palummo e il Vice Brigadiere Mirco Carafa, sono stati arrestati lo scorso 18 Febbraio a seguito di una ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Palmi.

Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Ottavio Sferlazza e dal Sostituto Procuratore Enrico Barbieri, svolte anche mediante attività tecniche, hanno consentito in poco tempo di raccogliere a carico dei due militari gravi indizi di colpevolezza: sarebbero infatti entrambi coinvolti in un episodio di concussione ai danni di un imprenditore operante nel settore del fitness.

L’attività d’indagine, avviata a seguito della denuncia sporta dall’imprenditore, ha permesso ai Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro di accertare che i due militari, in concorso tra loro e liberi dal servizio, abusando della qualità di appartenenti all’Arma dei Carabinieri, di cui l’imprenditore era a conoscenza, hanno costretto la vittima a versare una somma di denaro, pari a 1000 euro, per “comprare” il silenzio di una terza persona, che sarebbe stata pronta a rilasciare dichiarazioni accusatorie sul conto dell’imprenditore, lasciando intendere, in maniera anche esplicita, che il mancato pagamento avrebbe comportato la sua rovina.

Al termine dell’indagine il brigadiere Armando Palummo è stato arrestato in flagranza di reato, poiché sorpreso mentre usciva dall’esercizio commerciale della vittima con addosso la somma di 1000 euro, ricevuta poco prima dall’imprenditore.

Qualche giorno più tardi, al termine dell’udienza di convalida, il Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Palmi, concordando pienamente con la richiesta avanzata dalla Procura palmese, ha convalidato l’arresto e ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti dei due militari, i quali si trovano ora in carcere, uno a Vib Valentia e l’altro a Reggio Calabria, con l’accusa di concussione in concorso.

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