ROSARNO (9 agosto 2011) – Arrivato l’ok finale da parte della regione Calabria, i 42 milioni di euro dei fondi “Pisu”, destinati alla creazione della “Città del Porto” (con la quale si intende la conurbazione di Rosarno, Gioia Tauro e San Ferdinando), divengono realtà.
Dopo l’emissione del decreto finale, da parte del “Nucleo di Valutazione”, ai tre centri dell’area portuale non resta che sottoscrivere la documentazione ricevuta, così da poter rendere concreto il trasferimento delle risorse finanziarie. Ora bisogna mettersi in moto per la “seconda fase” dell’intero iter: la “progettazione esecutiva” (per la quale servirà il 20% dell’intera somma a disposizione) entro il 31 dicembre 2011. Infine vi sarà una prima verifica contabile da parte della Comunità Europea e, una volta mandati in gara gli appalti, arriverà la seconda parte del finanziamento. L’intera area, che copre un bacino di circa 40mila abitanti, sarà ridisegnata grazie ad opere di integrazione urbanistica e di sviluppo territoriale, così da poter rendere i tre comuni un’unica “città di servizi” funzionale per lo scalo portuale.
«Il comune di Rosarno – ha spiegato l’architetto Luciano Macrì, responsabile della III U.O.C. – darà il via ad importanti progetti che ne cambieranno radicalmente il volto: un “Centro polisportivo (cittadella dello sport); il completamento dell’Anfiteatro comunale, ed il consolidamento del costone di via “sottotenente Gangemi”, che collegherà quest’area a Piazza “Valarioti”; un Terminal Bus, per il quale deve essere esplicitata, secondo la Regione, la funzione di servizio con le aree limitrofe; riqualificazione e ripristino delle aree pedonali che collegano l’importante scalo ferroviario cittadino con il centro storico; la riconversione dell’ex “Cinema Argo” in cinema-teatro ed infine (non per importanza) sarà ridisegnata la viabilità stradale cittadina e si procederà alla creazione di una circonvallazione». Una vera e propria sfida, quindi, per le amministrazioni comunali interessate, che dovranno cogliere l’occasione per gestire al meglio lo sviluppo di queste tre cittadine, deturpate, nel corso degli anni, da grossolani errori di prospettiva per ciò che attiene i “piani strutturali associati”, che quasi mai hanno tenuto conto della possibilità di una “federazione” concreta che puntasse allo sviluppo della zona (potenzialmente) più importante per la crescita economica dell’intera regione.
Francesco Comandè