Riceviamo e pubblichiamo:Il “clamore” dato (in tempi pre-elettorali) da diversi quotidiani a quanto inveritieramente attribuito al Sindaco Cannatà dalla strumentale azione di chi si fregia di improbabili titoli di “imprenditorialità” non ci sorprende.
Sorprende invece che alcuni possano dar credito, per non dire possano utilizzare a proprio uso e consumo, magari elettoralistico, certi soggetti e certi
accadimenti, anche se a perfetta conoscenza della condotta di chi, abitudinariamente, cerca di mistificare su fatti, luoghi, circostanze e correttezza di persone alle quali può essere solo rimproverato di avere agito e di agire sempre in modo oltremodo corretto e conciliante nei confronti di chi, evidentemente, non comprende tale linguaggio.
Tutto ciò ci impone di manifestare apertamente e con assoluta chiarezza non solo il più vivo disappunto e la più categorica censura verso la grave speculazione posta in essere, ma ci impone anche di far presente, a chi si illude di poter approfittare di tale vicenda, che i cittanovesi conoscono e “riconoscono” uomini e cose.
Il Sindaco Cannatà, per come è di tutta evidenza e per come tutti i presenti alla scena hanno avuto modo di vedere, non solo non ha alzato le mani contro nessuno, anche perché non è nelle sue abitudini e nel suo stile ma, anzi, si è prodigato esclusivamente affinché il Comune, non fosse strumentalmente usato,ancora una volta dallo stesso soggetto, come palcoscenico per l’ennesima risibile “sceneggiata” di chi, forte del plauso di pochi “gonzi”, ritiene forse di assurgere al ruolo di
novello “Grillo”.
Il Sindaco Cannatà e la sua Amministrazione non temono né la verità né il confronto politico; rifuggono dalle speculazioni dei saccenti,anche di quelli che “blaterano” dalle meste pagine di Facebook; non condividono il finto “riserbo” di coloro i quali pur sapendo come realmente siano andate le cose, seguendo l’esempio delle ben note “tre scimmiette ….sagge”,affermano di voler parlare solo di fronte agli organi di giustizia competenti.
Il Sindaco Cannatà lo ha già fatto, forse con minore “tempismo”, stante la sua assoluta buona fede, potendosi rimproverare,di tutti gli accadimenti, solo di aver dato inizio ai lavori del Consiglio Comunale invece di curarsi, egli, di denunciare,nell’immediato,l’aggressione subita e la squallida,
strumentale, inurbana condotta del “solito noto”.
Domenico Bovalino
vicesindaco di Cittanova