GIOIA TAURO – Ha lasciato una donna esanime in un lago di sangue dopo averla colpita con il calcio di una pistola e subito dopo con un mattone.
Per questo motivo è stato arrestato ieri Antonino Pesce, di 32 anni, elemento di spicco della famiglia ‘ndranghetista di Rosarno, fermato in contrada Testa dell’Acqua da un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Gioia Tauro, coadiuvato dai militari della locale Tenenza dei Carabinieri e della Stazione Carabinieri di Gioia Tauro.
L’uomo sarebbe entrato in casa della donna a Gioia Tauro, in via Nuova Castiglia, aggredendola brutalmente. È stata proprio lei a chiamare il 112 in evidente stato di agitazione.
Sul posto sono subito intervenuti i Carabinieri che grazie all’ausilio delle telecamere della città del porto hanno ricostruito il percorso effettuato dall’uomo a bordo di una Fiat Panda grigia, fino ad arrivare nella campagna in cui è stato ritrovato, per poi essere tradotto nel carcere di Palmi, come stabilito dal sostituto Procuratore Francesco Panzetta.
La vittima invece è stata immediatamente trasportata all’ospedale di Polistena dal personale medico del 118, intervenuto sul posto, e ricoverata per trauma cranico, contusioni multiple e ferita lacero-contusa al capo.
Sul movente che ha scatenato l’aggressione sono in corso delle indagini.
Eva Saltalamacchia