È un prestigioso premio letterario nazionale quello intitolato alla poetessa e saggista sarda
Mercede Mundula. Promosso dalla Sezione di Cagliari della FIDAPA BPW Italy, il premio
festeggia nel 2025 la sua trentesima edizione, a cui si lega il nome della palmese Anna
Pizzimenti, prima classificata nella sezione Narrativa.
Il premio è molto articolato: suddiviso, per l’appunto, nelle sezioni narrativa e poesia, più
una speciale sezione riservata ai componimenti in lingua sarda, è aperto alle socie della
FIDAPA BPW Italy, alle scrittrici non appartenenti alla FIDAPA e ad alunni e alunne delle
Scuole secondarie di primo e di secondo grado.
Con cadenza biennale, dal 1964 il Premio Mundula ha una duplice finalità: attribuire il
dovuto riconoscimento al talento femminile nel campo della scrittura e contribuire a far
conoscere e amare la cultura sarda.
La splendida sede della Sala Consiliare del Palazzo Regio di Cagliari ha accolto vincitrici e
ospiti per la cerimonia di premiazione, introdotta dai saluti della Presidente della Sezione
FIDAPA BPW Italy di Cagliari, Ida Gasperini, della Presidente del Distretto Sardegna
FIDAPA BPW Italy, Giovanna Lucia Ledda e dall’Assessora alla cultura, spettacolo e
turismo del Comune di Cagliari, Maria Francesca Chiappe.
La lettura di alcune opere è stata curata dall’attrice Lucia Muzzetto; l’esecuzione degli
intermezzi musicali affidata al talentuoso pianista undicenne Leonardo Cuboni.
La cerimonia di premiazione è stata il cuore di una riflessione condotta a più voci sul tema
“La forza delle parole: la scrittura come cura e come conoscenza di sé”. Negli interventi di
Angela Quaquero, psicologa e psicoterapeuta, Albachiara Bergamini, scrittrice e presidente
dell’associazione “Mai più sole contro il timore”, Maria Grazia Calligaris, giornalista e
presidente dell’associazione “Socialismo, Diritti, Riforme“, le parole sono state presentate
come metafora di cura, resilienza e riconquista della libertà personale.
La segretaria del premio, Silvia Trois, si è soffermata ancora sulle finalità del concorso,
mentre il presidente della giuria, lo storico e archeologo Mauro Dadea, ha presentato i
contenuti delle molte opere valutate e pervenute da tutta Italia, definite “tutte molto
interessanti e specchio fedele di una società italiana in evidente subbuglio”.
La giuria del premio, composta oltre che dai già citati Mauro Dadea, Ida Gasperini e
Albachiara Bergamini, anche dalla giornalista Maria Paola Masala, ha riconosciuto il primo
premio al racconto di Anna Pizzimenti, dal titolo “E rimasi senza voce”, per la capacità di
offrire “un’interessante riflessione sul lockdown del 2020, con certe sue ritualità che già
oggi appaiono grottesche … ma che, a suo tempo, sono comunque servite a fornire una
“normalità alternativa” a intere nazioni, rese inermi dal confronto con l’ignoto e smarrite
nell’angoscia del dubbio”.
Raggiunta telefonicamente dalla redazione, Anna Pizzimenti, che è stata anche omaggiata di
una preziosa creazione della maestra orafa cagliaritana Maria Conte, ha condiviso con noi
non solo la sua gioia per il premio vinto, ma anche lo stupore e la meraviglia che l’hanno
accompagnata nel corso della trasferta sarda: “Ho avuto la possibilità di entrare in contatto
con una cultura antica, colta e affascinante, per la ricchezza delle sue tradizioni e la vivacità
dei suoi protagonisti. Il premio Mundula è stato occasione per espandere il mio orizzonte
culturale verso una realtà che non conoscevo e verso cui tutti dovremmo nutrire maggiore
rispetto e deferenza. Sono grata alla Sezione di Cagliari della FIDAPA e alla Giuria del
concorso perché tributandomi il primo premio nella sezione Narrativa, mi ha concesso
l’onore e il privilegio di essere una piccola parte dell’illustre storia della Sardegna”.