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Afghanistan: Crocevia di Imperi e Conflitti

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Migliaia di anni prima di Cristo, l’Afghanistan era una terra prospera, con città densamente popolate. Intorno al 2000 a.C., la regione dell’Hindukush (attuale Afghanistan) fu invasa e occupata da tribù ariane (iraniche), provenienti dalle valli del Pamir. Tolomeo si riferiva alla terra situata a sud dell’Hindukush, tra il deserto salato della Persia a ovest e il fiume Indo a est, con il nome di “Ariana”.

La mitologia iraniana racconta che la prima dinastia ariana conosciuta è quella dei Pishdadiani, che salì al potere a Balkh (l’antica Battriana) e governò su alcune zone dell’Afghanistan e dell’attuale Iran occidentale. Dopo di loro salì al potere la dinastia dei Kianiani, il cui fondatore fu Kay Qobad. La dinastia successiva, conosciuta come Espa, discendeva da un uomo chiamato appunto Espa, i cui eredi erano noti per la loro abilità nell’equitazione.

Gli Ariani vivevano originariamente a nord del Mar Caspio, in Europa, e formavano tribù numerose. A causa dell’aumento demografico e delle dure condizioni ambientali, queste tribù migrarono verso sud, occupando terre fertili. La loro migrazione cominciò intorno al 1800 a.C. e durò circa mille anni. In seguito, si stabilirono in territori che oggi corrispondono all’Afghanistan, all’Iran e al subcontinente indiano.

La Battriana fu conquistata da Ciro il Grande intorno al 540 a.C. e annessa all’Impero persiano. Durante il periodo achemenide, in Afghanistan prosperarono la scienza, l’arte, la politica, la coniazione monetaria, e altre attività culturali. Col tempo, i governatori dell’Afghanistan settentrionale e occidentale acquisirono potere e cercarono di fondare regni autonomi.

Besso, governatore della Battriana, si dichiarò indipendente e si autoproclamò Re dell’Oriente. Fu lui a uccidere Dario III degli Achemenidi a Balkh, mentre questi fuggiva verso est inseguito dall’esercito di Alessandro Magno, dopo la sconfitta dei persiani. Dopo la morte di Alessandro, l’Afghanistan rimase sotto il controllo di quattro governatori greci.

Successivamente, il paese fu governato dai Parti, dai Kushan e dai Sasanidi (Persiani). Dopo l’invasione araba musulmana, l’Afghanistan rimase sotto dominio arabo per circa un secolo. In seguito, passò sotto il controllo degli iraniani e poi dei mongoli, fino al 1838, quando la Gran Bretagna invase Kabul.

Nel 1878, i Russi si presentarono ai confini settentrionali con una missione diplomatica, scatenando la Seconda guerra anglo-afghana. Gli inglesi costrinsero Abdul Rahman Khan a firmare il famigerato accordo Durand, con cui metà delle terre pashtun furono cedute all’impero britannico, «che poi, durante la creazione del Pakistan, l’Inghilterra cedette metà di questa terra pashtun ai pakistani. Da allora, Afghanistan e Pakistan non sono mai riusciti a risolvere definitivamente la questione del confine.

Durante la Prima guerra mondiale, l’Afghanistan dichiarò la propria neutralità e chiese l’indipendenza sia dalla Gran Bretagna che dalla Russia. Tuttavia, dopo la fine del conflitto, il re Habibullah Khan fu assassinato in circostanze misteriose e, nel 1919, scoppiò la Terza guerra anglo-afghana. Nel 1921, con l’accordo di Rawalpindi, finalmente la Gran Bretagna riconobbe l’indipendenza dell’Afghanistan.

Nel 1974 iniziò il governo repubblicano guidato dal Generale Mohammad Daoud Khan. Nel 1979, i Mujaheddin presero il potere spodestando i resti del regime comunista del Popolo e del Parcham. Governarono l’Afghanistan tra sanguinose guerre civili per circa quattro anni, finché non furono cacciati da Kabul e da molte altre aree dai Talebani, nel 1996.

I Talebani, creati dal Pakistan e con il sostegno dalla Russia, hanno governato e continuano a governare l’Afghanistan con una brutalità e una ferocia senza precedenti, sia prima dell’11 settembre che oggi.

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