Aveva l’obbligo di tenersi lontano dall’ex compagna imposto dal giudice dopo una serie di
episodi di presunti maltrattamenti e atti persecutori. Eppure, nonostante il divieto di
avvicinamento e il braccialetto elettronico, un giovane reggino è stato sorpreso a pochi
metri dall’abitazione della donna. A bloccarlo, una pattuglia dei Carabinieri della
Compagnia di Reggio Calabria, intervenuta subito dopo il segnale d’allarme lanciato dal
dispositivo elettronico.
L’uomo è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza che ha disposto nei suoi confronti
la misura più severa degli arresti domiciliari. Già in passato avrebbe più volte tenuto
comportamenti ritenuti aggressivi, minacciosi e molesti, tali da far temere per l’incolumità
della vittima. Le sue condotte avevano spinto l’autorità giudiziaria ad applicare le prime
misure restrittive, rivelatesi poi insufficienti a contenere l’escalation.
L’episodio conferma quanto la tecnologia, da sola, non basti se non accompagnata da un
controllo costante del territorio. La risposta dei Carabinieri è stata immediata e ha evitato
conseguenze peggiori.
L’Arma ribadisce la propria vicinanza a chi subisce violenza, fisica o psicologica, e invita
chi si trovi in situazioni analoghe a chiedere aiuto, senza esitazioni, rivolgendosi alla
caserma più vicina o utilizzando i canali dedicati.
L’uomo resta indagato e, come previsto nei suoi confronti vige il principio di presunzione di
innocenza fino a sentenza definitiva.
Viola il divieto e si presenta sotto casa dell’ex: arrestato a Reggio Calabria
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