«L’Avis non si è fermata e non si fermerà adesso, nonostante il primo caso di West Nile virus
registrato nel reggino ieri. Anzi. Secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità sono stati
riconosciuti, dall’inizio dell’anno, 14 casi asintomatici in donatori di sangue. Donare, dunque,
resta una scelta essenziale per la nostra sanità oltre che un atto di prevenzione per i nostri
donatori».
Rassicura la presidente di Avis comunale Odv di Reggio Calabria, Myriam Calipari, che nulla
cambierà per donatori e donatrici che potranno continuare a recarsi presso l’unità di raccolta al
numero 585 di corso Garibaldi. La prassi ormai consolidata da anni e che non prevede più la
sospensione di 28 giorni, come per i virus Dengue e Chikungunya, ma un test integrativo per le
sacche di sangue di coloro che, venuti a donare presso l’unità di raccolta di Reggio abbianosoggiornato in una zona segnalata, sarà adesso applicata a tutte le sacche raccolte nel reggino. Da
oggi, infatti, anche sul territorio metropolitano di Reggio Calabria, il centro nazionale Sangue ha
disposto l’applicazione delle misure di prevenzione per il West Nile virus.
«L’Istituto superiore di Sanità conferma che chi compie la scelta di donare non solo assolve a un
dovere civico di grande responsabilità civile ma si sottopone ad una essenziale attività di
prevenzione. Dunque la nostra attività di raccolta, che al di là della contingenza che ci vede
costantemente in contatto con il Gom per garantire la massima sicurezza della donazione,
continua. Prosegue come avvenuto anche in costanza di altre emergenze epidemiologiche di
maggiore gravità come il Covid. L’estate, per altro, è sempre un periodo critico, come
confermato dal centro regionale Sangue dal quale siamo stati allertati per una forte carenza di
sangue nella provincia di Reggio Calabria. Dunque occorre continuare».
Rassicura anche Enrica Pacchiano, responsabile sanitaria dell’Udr dell’Avis comunale Odv di
Reggio Calabria.
«Per i donatori non cambia nulla, da anni non è più prevista la sospensione in caso di West Nile
virus. Dunque potranno venire a donare tranquillamente, anzi, resta necessario ed essenziale per
i pazienti che continuino a farlo. Cambierà il lavoro che dovrà essere eseguito a Catanzaro dove,
invece di essere sottoposti ad apposito test soltanto le sacche di donatori che abbiano
soggiornato nelle aree segnalate come focolai, essendo la disposizione delle misure di prevenzione stata estesa anche all’area metropolitana di Reggio Calabria, dovranno eseguirlo a
tappeto su tutte le sacche raccolte nel reggino».
West Nile virus a Reggio, nessuno stop alle donazioni che restano necessarie per i pazienti e sicure anche per i donatori
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