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Torna in funzione la quarta linea del depuratore

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GIOIA TAURO – Nel pomeriggio di ieri è stata dissequestrata la quarta linea del depuratore di Gioia Tauro. Il dissequestro è legato a delle precise prescrizioni che dispongono un numero di controlli superiore a quello previsto dalle leggi ambientali.

La linea utilizzata per la depurazione dei rifiuti liquidi provenienti dalle autobotti, era sotto sequestro preventivo dalla fine di ottobre, quando la Capitaneria di Porto di Gioia Tauro ha applicato i sigilli, dopo aver ricevuto i risultati dei campionamenti effettuati dal Laboratorio ambientale mobile del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto. Da quei campionamenti è emersa la presenza di cadmio nelle acque depurate.

La notizia del dissequestro è arrivata questa mattina dall’amministratore delegato della Iam Domenico Mallamaci, che ha convocato una conferenza stampa a Palmi nello studio legale dell’avvocato Alvaro.

“E’ importante – ha esordito Mallamaci – tranquillizzare la popolazione. Abbiamo scelto in questo periodo di tenere un profilo basso per il rispetto dovuto alla magistratura e alla gente. Siamo sicuri che il tempo ci darà ragione”.

Il punto centrale dell’intera vicenda ruota intorno alla modalità con cui sono stati effettuati i campionamenti e le indagini che hanno poi portato al sequestro. Secondo la Iam il laboratorio ambientale mobile non avrebbe utilizzato metodiche e strumenti a norma come previsto da leggi e protocolli.

Mallamaci ha sottolineato che la Iam ha sempre superato tutti i controlli previsti (gli ultimi dell’Arpacal sono stati effettuati a giugno e a ottobre) e per mettere in discussione il risultato del campionamento ha aggiunto: “il rifiuto bruto, non trattato ha un valore di cadmio riscontrato almeno 300 volte inferiore a quello emerso dalle analisi”.

Insieme a Mallamaci hanno partecipato alla conferenza stampa l’avvocato Elisabetta Saffioti, esperta in materia ambientale e l’avvocato Andrea Alvaro che sta seguendo per la Iam tutta la vicenda relativa al sequestro della quarta linea.

“Abbiamo contestato – ha spiegato Alvaro – dal punto di vista scientifico il metodo di campionamento e di indagine. Per evitare ricadute ambientali e produttive è stato disposto il dissequestro con delle precise prescrizioni. I controlli sono stati intensificati e per la Iam parleranno i dati”.

Elisabetta Saffioti ha dichiarato che la Iam non ha mai avuto contestazioni e che l’azienda “si attiene scrupolosamente alle prescrizioni. Nel caso in cui vi fossero state anomalie sarebbero emerse”.

Mallamaci si è detto sicuro che “l’azienda dimostrerà di aver lavorato secondo le regole” e ha confermato di aver scritto al sindaco di Gioia Tauro per annunciare che si dimetterà nel caso in cui la magistratura dovesse fare emergere responsabilità dell’azienda.

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