Riceviamo e pubblichiamo:
Cara Ministro Elsa Fornero
se per pressanti impegni di lavoro Le fosse sfuggito, con molta sobrietà Le volevamo segnalare la manifestazione dell’Associazione SE NON ORA Quando, che si terrà a Roma il prossimo 11 dicembre.
Se poi già fosse a conoscenza ci auguriamo che Lei partecipi, per tutta una serie di ragioni che , siamo certe, LEi condividerà.
Lei fa parte di un Governo che rischia di passare alla storia del nostro Paese come quello che ha piu’ duramente colpito i ceti deboli, i dipendenti pubblici, i pensionati, e soprattutto le donne.
La manovra finanziaria che rischia di diventare drammaticamente inutile come dimostrano le lucide analisi economiche che sono
state formulate in questi giorni da illustri economisti,rischia di travolgere in modo esiziale lo stato sociale e con esso le conquiste che le donne , faticosamente in questi anni, avevavo conquistato.
Mi riferisco all’innalzamento dell’età pensionabile, alle donne che assistono gli anziani e disabili, alle donne disoccupate ed in cassa integrazione, alle donne escluse ancora oggi dai centri decisionali. Donne che rischiano di non rientrare mai piu’ nel mondo del lavoro.
Abbiamo seguito in diretta le sue lacrime, abbiamo udito le parole del Presidente Monti nel mentre Lei non riusciva a continuare, abbiamo avvertito tutto il disagio di stare da una parte che, forse, provocherà anche in lei amarezza, disorientamento e soprattutto disagio nel mentre proponete al Paese misure sbagliate, disumane, inaccettabili.
Sa Ministro io sono stata tra coloro che ha gioito quando si è appreso che una donna brava, professoressa di economia, manager avrebbe guidato un Ministero da sempre appannaggio degli uomini. Ho pensato finalmente una donna, finalmente la discontinuità con il passato, finalmente una Ministra senza tacchi a spillo e senza imbarazzi. Una Ministra che ha stigmatizzato i rappresentanti degli studenti universitari allorquando nella delegazione non erano presenti le donne. Ma sa questo è un Paese a vocazione maschilista. Ed è in ragione di questo che vogliamo cambiarlo.
Una donna libera, insomma, che sa rappresentare le piu’ alte sensibilità espresse dalle donne in questi anni. Senza alcun pregiudizio nei suoi confronti, che pure sarebbe stato giustificato dalla sua provenienza dal mondo bancario.
Nei giorni a seguire, invece, la sensazione che LEi sia all’interno di un gioco che forse non Le piace, non la convince, LE crea , al contrario, imbarazzo. Se cosi dovesse essere allora abbia il coraggio, insieme al pianto che ho apprezzato, di prendere posizione, di distinguersi rispetto all’abnorme iniquità delle misure adottate.
Ministra Se non ora quando? Approfitti per dimostrare a questo Paese che le donne quando governano sono piu’ brave non perchè piangono rispetto agli uomini, ma perchè sanno esprimere quella differenza di genere che è valore aggiunto, che è forza di cambiamento quando alcune scelte riguardano la vita di tante donne e tanti uomini.
Domenica, Ministra, scenda in piazza con le donne del movimento, si lasci contaminare dalla bellezza della protesta tutta al femminile, si lasci contaminare dai sentimenti veri, sia rappresentativa del Paese migliore che è appannaggio dalle donne migliori. Soprattutto si liberi dalle ipocrisie, quelle si, le lasci agli uomini peggiori, che hanno distrutto e ancora ci provano, le risorse dello Stato.
Se non le donne chi? Questo lo slogan che domenica caratterizzerà la manifestazione del Movimento, nella consapevolezza ormai diffusa, speriamo anche tra gli uomini, che per far ripartire questo Paese c’è bisogno delle donne , di riscrivere nuove regole politiche che tengano conto che esiste una forza dirompente di tante donne , trasversali e diverse tra loro che, in questo momento non è rappresentata dai partiti tradizionali.
Donne che sono stanche di assistere al disfacimento del sistema valoriale e sociale, duramente colpito in questi giorni.Donne che sanno concretamente proporre le misure alternative per salvare il nostro Paese.
LE ascolti queste proposte Ministra, si confronti su questi temi.
Sarà sicuramente una grande giornata che riporterà al centro del dibattito le tante problematiche che riguardano tutte le donne , di ogni categoria sociale, che rischiano di vedersi ulteriormente usurpate nei loro diritti fondamentali.
Se non ora quando? Prima che sia troppo tardi.
Giovanna La Terra,
esponente zonale del movimento “Se non ora quando”